Verso Milan-Juventus, partita speciale per Kalulu: il difensore spiega il passaggio dai rossoneri ai bianconeri

Non sarà un Milan-Juventus come gli altri per Pierre Kalulu, sicuramente contraddistinta da un sapore speciale che rimanda al passato non lontano. Il difensore francese lo giocherà infatti, per la prima volta, con la maglia bianconera e non con quella rossonera, al San Siro, nel suo vecchio stadio. L’ex del match ne ha parlato a Dazn.

AMORE PER IL CALCIO – “Nella vita avrei potuto fare tante cose, ma il calcio è l’unica passione che mi fa svegliare col sorriso. Non ho mai fatto scelte facili in carriera e, anche se la nostra sembra una vita perfetta, anche noi professionisti attraversiamo momenti difficili. Personalmente, essendo cresciuto in una grande famiglia in cui c’era sempre rumore in casa, i primi mesi in cui tornavo a casa da solo e non avevo nessuno con cui parlare è stato difficile. I videogiochi mi hanno aiutato molto. I miei genitori mi dicevano sempre che nella vita non sei obbligato a fare niente. Mi hanno sempre detto: se vuoi lasciare il calcio puoi farlo, se vuoi andare a scuola vai a scuola. Nessuno ti spinge a fare le cose per forza. Fai quello che ti piace di più, ma questa cosa devi farla al massimo. Mi piace imparare, perché sono curioso di natura e una volta che vuoi imparare per me è più facile“.
JUVENTUS – “Quando ho chiamato Thiago Motta mi ha chiesto se fossi pronto a giocare ogni 3 giorni e poi mi ha detto che mi vedeva giocare “a destra, al centro e a sinistra”. Ho pensato che fosse il topquando senti la fiducia della società riesci a dare il meglio di te stesso. Ti devi sentire dentro una squadra e una società che ti vuole veramente per dare il massimo, anche perché siamo umani e lavoriamo sempre con il cuore. E poi ricordo che Motta mi ha detto: “Le scelte della partita si fanno in allenamento”.

TIFOSI – “Con i tifosi c’è un sentimento forte, è come se fosse una relazione d’amore. C’è molto calore, tutto è bellissimo, senti le vibrazioni. Pelle d’oca. Quando c’è il riscaldamento ed entri proprio allo stadio sono gli unici momenti in cui ancora puoi apprezzare l’ambiente e sentire veramente tutto. Senti, quando i tifosi cantano. Ma sia che siamo allo Stadium, sia che siamo fuori sento che i nostri tifosi sono molto caldi. Questo è il momento più piacevole per me personalmente. Voglio essere quello che ero da bambino, è difficile ma ci provo. Perché essere un tifoso vuol dire dare tanto amore, dare tanta passione e qualche volta è normale che siano arrabbiati perché non sempre la tua squadra vince”:
LA SCONFITTA – “La odio, anche se fa parte della vita e ti aiuta a rimanere con i piedi per terra. Ma fin da piccolo ho sempre voluto vincere“.

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