ULTIM’ORA Messina, botta e risposta tra la società e Minore. L’imprenditore: “Scritte menzogne”

Pubblichiamo di seguito la risposta dell’Acr Messina all’iniziativa comunicato di Minore e successivamente l’altra risposta dell’imprenditore interessato alla società.

𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗽𝗮 Messina: “✍️ In riferimento alla trattativa intavolata con il potenziale acquirente di origini palermitane, occorre precisare che l’ACR Messina non ha ritenuto la “cordata poco cinese tanto Minore”, idonea a dare continuità, nell’interesse di Messina, al progetto sportivo avviato 7 anni fa dal presidente Pietro Sciotto. Si è ritenuto che non siano state offerte le idonee garanzie per l’importo pattuito, da doversi pagare a rate. È falso che il Messina abbia una massa debitoria importante, come dichiarato; prova ne sia che in 7 campionati il Messina di Pietro Sciotto non ha mai subito alcun punto di penalizzazione. Contrariamente a quanto dichiarato dallo stesso Minore in una lettera aperta, pubblicata da alcuni organi di stampa, non c’è stato alcun ripensamento da parte di Pietro Sciotto. La trattativa è andata avanti nella massima riservatezza fino a quando lo stesso Minore ha deciso di rilasciare dichiarazioni alla stampa locale. Dopo le trattative fallite per rilevare Grosseto, Viterbese, Sambenedettese, Marsala e Trapani, adesso Minore potrà arricchire il suo curriculum professionale con il nome di Messina.
Messina lì 23/06/24. L’Ufficio stampa #acrmessina”.

COMUNICATO DI MINORE: “In riferimento a quanto dichiarato nel comunicato di oggi dell’A.c.r. Messina sono purtroppo costretto a prendere le distanze in maniera molto netta. I miei legali sono a lavoro per comunicare a mezzo stampa tutti i passaggi della trattativa intavolata con il signor Sciotto e rispondere a tutte le menzogne scritte nel comunicato. C’era stata data dallo stesso Presidente una dead line ieri alle ore
12:00, poi alle ore 14:00, poi alle ore
17:00 ed infine alle ore 19:00. Mai nessuno ci ha dato riscontro in merito a quanto avevamo concordato. Sarò costretto a procedere per vie legali per tutelare il lavoro svolto dai professionisti di cui mi sono avvalso in questi due mesi e mezzo di silente trattativa, dell’azienda che rappresento e del buon nome del sottoscritto”. Continua a leggere

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