Turris: il clamoroso caso della cessione societaria mancata e una salvezza tutta in salita

Quando devi combattere su due fronti può essere davvero dura, soprattutto se il nemico peggiore da affrontare non è l’avversario in campo. E’ un momento delicatissimo per la Turris, con l’infuocata piazza di Torre del Greco che vuole vederci chiaro sulla trattativa che doveva portare alla cessione dei corallini e che invece si è conclusa con un incredibile dietro front.

Patron Colantonio era stanco e intenzionato a cedere, alla fine il suo acquirente non ha mantenuto le promesse e si è tirato indietro. A questo punto quanto è doveroso chiedersi in che modo e fino a quando, lo stesso Colantonio, sarà capace di garantire una dignitosa continuità ecomico-finanziaria.

Forte, deciso, categorico. È arrivato inesorabile il messaggio degli ultrà della Turris nei confronti della società. Il tifo organizzato – e non solo – non ha perdonato la grottesca vicenda del tentativo di cessione del pacchetto di maggioranza delle quote del club a Francesco Guardascione: non ha perdonato che il tutto sia avvenuto d’improvviso, di notte, con un clamoroso effetto a sorpresa che si è poi – altrettanto clamorosamente – sgonfiato a causa dei mancati pagamenti da parte del fantomatico acquirente.

Da un lato quella che impone di puntare – sul campo – ad una salvezza tanto complicata quanto vitale, dall’altro quella che si gioca fuori campo in chiave societaria, con la gestione Colantonio ormai evidentemente giunta al capolinea, ma gioco forza “tornata protagonista” visto che alla fine non è andata in porto nessuna cessione.

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