Torino, svelato un clamoroso aneddoto con la proprietà austriaca Red Bull: ecco cosa c’è di vero

Un retroscena, quello tra Red Bull e il Torino, che (il condizionale ed obbligo) avrebbe a dir poco del clamoroso. Questa mattina le attenzioni del mondo Toro in toto si sono rivolte sin dalle prime luci dell’alba all’ultima indiscrezione riportata da La Stampa. Protagonisti la nota azienda austriaca fondatrice della bevanda energetica (ma che detiene attività in svariati ambiti tra i quali il calcio appunto) e Urbano Cairo

Secondo quanto riportato da il quotidiano piemontese, negli ultimi mesi l’attuale patron del Torinoavrebbe personalmente incontrato esponenti della Red Bull. Ricordiamo a tal proposito come la ditta dallo scorso agosto sia diventata ‘Official Energy Drink partner’ della società calcistica piemontese. Tali sedute però, continua il giornale, sarebbero andate prima nella direzione dell’allargamento della collaborazione come main sponsor e poi per valutare addirittura un interessamento all’acquisto del Torino stesso. 

Due sarebbero però gli aspetti cruciali di questo filo a doppio nodo che starebbe intrecciando Toro Red Bull. La prima; il leitmotiv austriaco di ‘acquistare’ squadre di medio livello ma di potenziale rispetto al campionato che giocano, caratteristica che accomuna la strategia che ha portato i proprietari dell’energy drink a collezionare club calcistici in giro per il mondo. 

La seconda, e qua si entra più nello specifico in casa Torino: la presenza di uno stadio di proprietà. Così spiega nel merito il noto cartaceo: «Un dossier che è allo studio della Red Bull e che troverebbe, come condizione imprescindibile per chiudersi positivamente, avere uno stadio di proprietà dove poter avviare progetti commerciali paralleli ma che garantirebbero flussi di cassa. La concessione dello stadio Olimpico scade nell’estate del 2025 e quindi il discorso tra il Torino Fc e il sindaco».

E ancora: «Stefano Lo Russo, per il rinnovo è aperto e su questo tema ci sono stati già vari contatti. Ma in realtà il Comune, che ora incassa circa 500 mila euro all’anno, sarebbe disponibile a valutare la vendita nonostante pesi ancora la vecchia questione delle ipoteche aperte con l’Agenzia delle Entrate da Cimminelli all’epoca del fallimento. Situazione però considerata superabile. La Red Bull informalmente ribadisce che «è official energy drink del Torino per la stagione in corso». 

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