TM24 – Zeoli: “Catania? Vi dico cosa penso. Girone C? Queste le squadre più attrezzate”

Abbiamo intervistato in esclusiva per Tuttomercato24.com, Michele Zeoli ex allenatore del Catania.

Mister un suo parere sul Girone C? Per quanto riguarda il girone C si sta confermando quello che dice sempre la storia, un campionato particolarmente tirato anche se ultimamente a livello di piazze blasonate, sono sempre di meno, faccio un esempio rispetto al campionato di Serie B, però c’è l’aspetto logistico che ti costringe a giocare in certi campi dove nulla è scontato, un campionato che in questo momento sta dicendo che tante squadre che l’anno scorso hanno sofferto fino alla fine, hanno avuto qualche problemino confermando lo zoccolo duro adesso possono sembrare sorprese, parlo del: Monopoli, Cerignola del Giugliano queste sono squadre che hanno dato continuità a delle idee. Poi Avellino e Benevento si sono confermate nonostante il Benevento abbia cambiato tanto dando fiducia a tanti giovani, l’Avellino ha confermato la stessa squadra dell’anno scorso e l’ha migliorata con alcuni giocatori di valore e a livello di rosa forse è quella più completa. Poi c’è il Trapani che non va dimenticato a prescindere da ogni ambizione di ogni società, è comunque sempre una neopromossa però la cosa che vorrei rimarcare proprio il fatto di queste squadre che sono la sopra è che hanno tanto punti, che paradossalmente permette di sognare qualcosa in più di un semplice piazzamento in campionato.

Cosa pensa del campionato del Catania sino a questo momento? Per quanta riguarda il Catania sta facendo il campionato che deve fare, a parte quest’ultima settimana dove ha fatto queste tre partite, fino a quel momento comunque sia stava rispettando la media di quello che deve fare ha avuto qualche intoppo, a livello di infortuni e dunque un po’ l’ha frenata in quella settimana, come pure in questa settimana che erano state sorprese su qualche campo, però penso che a tutte le carte in regola per riprendersi e rimanere attaccata a quel treno lassù importante, poi sarà alla società e alla bravura del direttore sportivo Faggiano al quale auguro una pronta guarigione visto le notizie che arrivano, sa quello che deve fare comunque sia questo è l’obiettivo, nonostante che poi le battute d’arresto valgono per tutti quindi bisogna farsi trovare pronti.

Ha già ricevuto proposte? Per quanto riguarda le proposte sì, le chiamate penso che tutti le fanno tutti le ricevono e fanno colloqui, dunque ci sono state delle situazioni dove l’istinto e la voglia di andare in campo già mi avrebbe fatto dire di sì però poi con più calma ragionando su tante situazioni, uno non è che preferisce aspettare perché poi non siamo nelle condizioni di poter scegliere, però ci sono state quelle cose di pancia che ti permettono quella alchimia che ci può essere con persone con cui ti senti che ti possono permettere di prendere un aereo e partire alla volta della destinazione, però nel frattempo ci si aggiorna e si guardano le partite e si spera sempre in una chiamata.

Secondo un suo giudizio sul format play-off della serie D bisogna cambiare qualcosa? Per quanto riguarda i playoff vale in tutti i tipi di sport, se io faccio un mini-torneo qualche cosa io mi devo giocare qualcosa, non una speranza nel senso che posso fare pure i playoff a 8 squadre non è quello il problema, però mi devo giocare qualcosa d’importante che mi permetta di salire di categoria dunque fare salire una dei playoff, con la finta di dare regolarità al campionato soltanto creare fumo negli occhi anche agli stessi tifosi nel senso mi vado a giocare i playoff per sperare di entrare in una graduatoria non sta a me dire comunque sia i playoff sono belli ripeto se ti giochi qualcosa.

Cosa ne pensa delle seconde squadre in Serie c? Per quanto riguarda le seconde squadre facciamo un esempio, in Spagna ce ne sono tante. In Italia sono soltanto tre io la vedo soltanto come un interesse della stessa squadra che la fa solo per quello, perché poi ci si nasconde dietro al fatto che giocano i giovani, questa è una semplice occasione e la possibilità che viene data ai ragazzi di giocare in Serie C, ma soprattutto alle società e dunque a tutto quello che gira intorno negli scambi e plusvalenze di dare quella possibilità a quei ragazzi che sbocciano non a 18 anni ma crescono a 22 anni in quel momento li sbocciano più tardi, ti accorgi che il ragazzo a delle qualità a quel punto lo puoi usare sul mercato.

Secondo lei in Italia visto anche gli ultimi Europei bisogna cambiare qualcosa a livello di riforme calcistiche?Ognuno da la sua sul movimento calcistico italiano, io dico solo è chiaro che le decisioni vanno prese da gente che studia, e che a dei numeri in mano forse preferirei gente che ha giocato a calcio, a dare il loro contributo nel momento delle decisioni. Ma io abbasserei l’età anche dei campionati giovanili cioè faccio l’esempio oggi pensare che un 2005 può giocare nel campionato Primavera significa che sta andando a fare 20 anni, dunque bisogna abbassare sicuramente l’età. Continua a leggere

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