TM24 – Strano: “Il mio ritorno? Ve lo racconto. Nuovo allenatore? Vi spiego”

Abbiamo intervistato in esclusiva il rientrante amministratore delegato dell’Akragas Graziano Strano. Questa l’intervista completa

La gente si stupisce del dietrofront Mazzarrone, ma l’Akragas sembra essere una scelta di cuore. Cosa puo’ dirci in merito? 

“La gente non puo’ stupirsi… perchè il richiamo è stato importante. Io avevo fatto una scelta familiare, perchè dovevo avvicinarmi per motivi gestionali, ma parlandone in famiglia quando è arrivata la chiamata dell’Akragas, ho pensato come fai a rinunciare ad una proposta di continuazione? Anche perchè il rifacimento delle torri faro e tanti altri fattori si sono uniti e quindi guardandomi in giro ho detto: vado, non puoi perdere un’occasione del genere.”

Il ritorno, lascia intendere che ad Agrigento si sia trovato bene e che abbia voglia di continuare. Cosa l’ha spinta a ritornare in biancazzurro?

“La voglia (di continuare ndr.) c’è tutta, perchè c’è una società che vuole migliorare, senza mettere paroloni, migliorare quanto fatto la scorsa stagione. E miglioramento significa anche salvarsi due mesi prima anziché un mese prima, ad esempio. Naturalmente aspettando che i lavori si completino per poi programmare il salto di qualità, che sicuramente Agrigento merita. Mi spinge a ritornare l’afflato dimostratomi dal grande tifo agrigentino quando sono andato via. Oggi ti devo dire che mi sono arrivati veramente una miriade di complimenti e bentornato. Ne sono esterrefatto e sono contento di tornare con un ruolo così importante in questa società storica.”

L’allenatore sembra essere il tema più discusso, puo’ dirci qualcosa a riguardo? Che profilo deve avere il mister secondo lei ideale per la sua squadra? 

“Su questa domanda c’è una chiave di lettura importante. Ti ripeto, e lo ripeto a caratteri cubitali: per me i ruoli sono fondamentali. Noi abbiamo un direttore sportivo che si chiama Peppe Cammarata. Io quest’anno faccio l’amministratore delegato, mentre lo scorso anno ero il direttore generale, quindi io avrò altre competenze per le quali sicuramente Cammarata non potrà e non deve avere rendi conti. Io nel mio ruolo do rendi conto alla società, Cammarata invece deve sviluppare il lavoro tecnico, perchè è stato preso e riconfermato per questo. Quindi, la domanda dell’allenatore è una domanda che non verrà mai esaudita da me, perchè non è un mio compito. Io posso tranquillamente essere, tra virgolette, felice o infelice di un’eventuale scelta. Però è insindacabile: il direttore sportivo fa il direttore sportivo, il direttore generale fa altro, l’amministratore delegato fa altro ancora. Quindi, se Cammarata non potrà interferire nelle scelte del tecnico che lui sceglierà, è perchè si rispettano i ruoli, altrimenti non avrebbe senso. Per me questa è la risposta giusta. Sono convinto che ognuno debba avere i suoi ruoli e le sue mansioni, ad esempio, se il magazziniere fa il magazziniere, a me interessa solo che ci sia il materiale pronto, non come lo lava o come lo stira, poi se non lo fa bene allora si pagheranno le conseguenze. Questo per dire che, se la scelta dell’allenatore o la formazione non saranno scelte idonee, sarà motivo di riunione.”

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