TM24 – Montervino: “Stagione Taranto? Vi dico come la penso. Play Off? Servono a poco””

Oggi abbiamo avuto l’opportunità di intervistare, in esclusiva per Tuttomercato24.com, Francesco Montervino, ex bandiera del Napoli, ed  ex direttore sportivo del Casarano e del Taranto Calcio, con il quale abbiamo avuto modo di parlare della formula dei play-off di Serie D, e delle voci che parlano di un suo possibile ritorno a Taranto. Ecco di seguito riportate le sue parole:

Stagione del Taranto: “Si è fatta una stagione straordinaria, purtroppo finita nell’aver incontrato, secondo me, la squadra più forte di questi playoff, che è il Vicenza. Peccato, perché il Taranto avrebbe potuto sperare di fare qualcosina in più”.

Tifosi del Taranto: “Io sono tarantino. Quello che hanno fatto vedere nelle ultime partite è qualcosa che non ha a che vedere con questa categoria. Taranto è una città grande, una città del Mezzogiorno tanto importante, una città che sta vivendo un momento storico particolare non del tutto positivo, ma che forse, con l’arrivo dei Giochi del Mediterraneo 2026, potrà vedere completamente una rivalutazione. Questa città e questa gente meritano tantissimo. Questi tifosi hanno dimostrato di fare grandissime cose negli ultimi anni, ma il Sud in generale ha qualcosa di invidiabile. Taranto ha dimostrato di poter essere tra le grandi del Sud”.

Parere sui play-off di Serie D: “È una formula che serve fondamentalmente a poco. La verità è che nei campionati di Serie D, soprattutto in alcuni gironi in particolare, ci sono troppe società importanti che vi partecipano e fanno investimenti importanti, ma poi non hanno alcun tipo di crescita di categoria perché i play-off servono a poco. Non sono uno che si permette di dare un giudizio su chi fa questo tipo di format, ma indubbiamente andrebbero rivisti”.

Valorizzazione dei giovani in C e D: “Quando tu metti un obbligo, molte volte si rischia di far giocare ragazzi che non abbiano capacità per poter crescere. La verità è che in Serie C, ma soprattutto in Serie D, arrivano quelle che da parte dei club professionistici sono le terze o le quarte scelte. Bisogna avere la capacità di stabilire, a mio avviso, per far crescere il giovane, un format per i settori giovanili che permetta alle società di far crescere i giovani in casa con degli investimenti mirati, dove le varie leghe devono imporre alle società un investimento. Così si andrebbe a lavorare su quello che è il tuo prodotto che formi e non su quello che devi andare a chiedere molto spesso senza conoscerli e prenderli”.

Strutture per i giovani: “La verità è che, se noi guardiamo veramente i 60 club di Serie C e i 166 club di Serie D, ci rendiamo conto che forse 5/10 società possono avere delle strutture che permettono ai propri giovani di crescere. Secondo me, l’errore è lì. Per me, l’intervento forte andrebbe fatto su quelli che sono i vincoli che le società devono avere da parte della lega per poter fare calcio. Altrimenti non ha senso fare calcio per far divertire una persona o un’altra. Non ha senso il calcio se tutti diciamo che è un’azienda; bisogna che vada in mano a persone che vogliono fare di questo sport un’azienda, di queste società un’azienda, e deve partire da quella che è la valorizzazione del territorio e quindi dei settori giovanili con strutture adeguate che possano permettere ad allenatori regolarmente abilitati di svolgere il proprio lavoro”.

Ritorno a Taranto: “Io sono tarantino. Ho un rapporto costante con il presidente Giove e c’è stato anche in questi due anni in cui io non sono stato a Taranto. C’è un rapporto di stima e di rispetto. Per adesso non c’è nulla di vero e non so se mai ci sarà. Di certo c’è una stima tra me e il presidente Giove che potrebbe permettere in futuro di fare qualsiasi cosa, però non è una cosa che in questo momento personalmente si è paventata”. Continua a leggere

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