TM24 – Infantino: “Futuro? Tante proposte. Vi dico cosa voglio fare. Gravina? Contento che sia salvato”
Abbiamo intervistato in esclusiva per Tuttomercato24.com, Pietro Infantino ex allenatore del Gravina squadra che milita nel campionato di Serie D Girone I.
Mister ha avuto qualche contatto? E pronto per ritornare? “Si sono molto pronto, per chi come me ha avuto la fortuna di far parte di questo bellissimo e complicato mondo del calcio interrottamente per 42 anni prima da calciatore e poi d’allenatore dopo due mesi sento la mancanza. Si ho delle proposte sia in Puglia, grazie al lavoro svolto a Gravina, ed il grande rapporto che ho con il Direttore, che in Calabria e Sicilia. Ma la mia priorità è quella di avvicinarmi alla mia famiglia ma anche di un progetto che mi coinvolga a 360 gradi, non cerco un contratto e l’ho dimostrato”.
Quali sono i motivi della separazione con la Sancataldese? “Lo ripeto come ho fatto con altri tuoi colleghi in altri articoli, la Sancataldese per me non era solo una squadra di calcio ma un ambiente dove mi sono sentito a casa in famiglia, dove ho dato tutto me stesso, non mi sentivo solo l’allenatore ma anche dirigente, amico fraterno di una dirigenza di persone perbene, in una città che mi ha stimato e mi stima. Dopo un’annata storica siamo ripartiti, con condizioni e struttura e caratteristiche diverse dell’anno prima, per dare continuità al progetto iniziato a novembre, anche per colpa mia, si è fatta confusione e ho scelto di interrompere il rapporto. La mia scelta di lasciare è riconducibile a questo legame, nella mia vita ho messo sempre dei valori (amicizia onestà, rispetto, dignità) che per portarli avanti mi sono costati in termini economici e di lavoro, tantissimo, ma ognuno di noi ha una scala di valori”.
In quale girone della serie D vorrebbe allenare? “Nella mia carriera d’allenatore ho avuto l’opportunità di conoscere quasi tutti i gironi di serie D, il laziale con il Rieti e Latina, il pugliese con Andria e Gravina, il toscano con il Tuttocuoio, il sardo con l’Arzachena, il calabro con la Cittanovese, e tanta Sicilia, Acireale, Messina, Licata, Ragusa, Gela, Leonfortese, Sancataldese, ho l’esperienza di dire che in tutti i campionati hanno il suo fascino e mi hanno dato l’opportunità di crescere umanamente che professionalmente”.
Le piace il calcio moderno rispetto a qualche anno fa? “Tantissimo perché si è tornato indietro, molte squadre oramai come abbiamo fatto noi alla Sancataldese giocano come si faceva tanti anni fa, la differenza che oggi abbiamo più conoscenze sotto l’aspetto fisico e strutturale nella preparazione della settimana e della partita”.
Perché ha deciso di andare via dal Gravina visto che i punti fatti con lei sono risultati decisivi per la salvezza? “Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto perché abbiamo preso la squadra a dicembre ultimi in classifica con 9 punti in 12 gare ed abbiamo lasciato il 15 Marzo al quint’ultimo posto dopo 14 gare e 26 punti Mi è dispiaciuto tantissimo, ma ho creduto sempre come dicevo prima al di là dei contratti e dell’aspetto economico, il rispetto delle persone e il rispetto dei ruoli sono per me imprescindibili in una condivisione di un progetto sportivo la mia più grande soddisfazione che è arrivata la salvezza con una squadra in salute con una ottima condizione significa che si è lavorato nella giusta direzione ed in modo corretto”. Continua a leggere