TM24 – Deni: “Futuro Akragas? Vi dico come stanno veramente le cose”
Abbiamo intervistato in esclusiva per Tuttomercato24.com, Giuseppe Deni patron dell’Akragas squadra che milita nel campionato di Serie D girone I.
Presidente che novità ci sono in merito alla società? “Che per il momento rimango al timone della società, che la società è in vendita e per il momento nessuno si è fatto avanti”.
Perché ha deciso di investire altrove? “Dico che secondo me per fare qualcosa di bello doveva esserci la sinergia con l’amministrazione comunale che in questi tre anni non c’è stata, perché non ci hanno dato nemmeno la deroga e per gestire l’Esseneto investendo sul terreno di gioco e facendo eventi musicali, che con i ricavi sarebbero serviti per l’impianto. Investendo ad Agrigento volevamo uno strumento di lavoro idoneo, ma su questo non ci hanno accontentato. Due anni fa la locale amministrazione insieme all’assessore allo sport Ciulla e due deputati locali avevano detto che sarebbero dovuto arrivare un finanziamento per lo stadio di 1 milione e 700 mila, in breve termine, e poi non si è parlato più di niente di questo finanziamento, due mesi fa c’è un comunicato stampa, dell’assessore allo sport attuale Piparo, il quale in maniera festosa annuncia che finalmente si è riusciti ad accatastare l’Esseneto. Allora significa che il finanziamento che avevano, con tutta questa prosopopea, dichiarato i due deputati e l’assessore dell’epoca, era in realtà una presa in giro, perché se l’Esseneto l’hanno accatastato quindici giorni fa, come poteva presentare un finanziamento che per legge non è possibile presentarlo se al catasto non risulta il bene immobile. Ora se io facessi una squadra per il salto di categoria è fortunatamente vincesse il campionato, devo andare a giocare a Siracusa perché l’Esseneto non è dotata di torri faro che sono necessari per disputare un campionato di lega pro. Quindi cosa devo fare io, mi faccio prendere ancora in giro da questa amministrazione, oppure con il mio gruppo vado a vedere una piazza dove si può fare un progetto professionistico”.
Quali sono le cordate che l’hanno chiamata? “Una spagnola, una romana e una di Reggio Calabria”.
Se non dovesse vendere la società. Cosa succederebbe all’Akragas? “Diciamo che non ho ancora un’idea è chiaro che io ho esaurito la mia esperienza in Akragas, poi siccome sono un tifoso dell’Akragas iscriverei la squadra e porterei il titolo al comune e al sindaco. Lo farei per una questione mia, di dignità e rispetto che ho verso l’Akragas e i tifosi”. Continua a leggere