Serie C – Fumata nera. I calciatori di Matera e Pro Piacenza ancora in sciopero

Non tende a risolversi in maniera definitiva l’anomala situazione riguardante i calciatori di Matera e Pro Piacenza, militanti rispettivamente nei Gironi C e A di Serie C.

 

Confermato lo stato di agitazione da parte dell’AIC. Lo sciopero, però, si riferisce ai giocatori che sono ancora in attesa di essere svincolati e che non si allenano da diverso tempo con i rispettivi club. Insomma, anche quest’anno la Terza Serie italiana mostra tutti i propri limiti e paradossi.

 

Ecco di seguito il comunicato dell’AIC:L’AIC e i calciatori professionisti tesserati per il Matera Calcio S.r.l., attualmente in attesa dello svincolo per morosità da parte del competente Collegio Arbitrale, richiamando tutte le motivazioni già esposte nei comunicati del 20 dicembre, del 24 dicembre e del 28 dicembre scorsi, decorso infruttuosamente ogni termine concesso per gli adempimenti retributivi, con la presente formalmente proclamano lo sciopero per la giornata di domenica 20 gennaio 2019. A oggi, purtroppo, la società non ha ancora corrisposto le retribuzioni dovute ai calciatori sin dallo scorso settembre 2018, confermando l’assenza di certezze sul proseguimento regolare dell’attività sportiva. A ciò si aggiunga che, in spregio alle regole lavoristiche e ai diritti costituzionalmente garantiti ai propri calciatori, la Società ha sostituito i lavoratori in sciopero con i tesserati del settore giovanile, in assenza di idonee coperture previdenziali e in aperta condotta antisindacale, dimostrando il suo totale disinteresse verso le norme federali e la regolarità del campionato. L’AIC e i calciatori sono costretti, pertanto, a indire lo sciopero affinché l’anomala situazione che i lavoratori, loro malgrado, stanno subendo cessi quanto prima. I calciatori, inoltre, dichiarano la prosecuzione dello stato di agitazione e preannunciano sin d’ora lo sciopero anche per la giornata di mercoledì 23 gennaio 2019, qualora la morosità retributiva non venga immediatamente sanata“.

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