Serie A – Roma, Pastore: “Il mio idolo era Batistuta”
PARLA IL GIOCATORE DELLA ROMA PASTORE
Dopo una stagione difficile sta ritrovando continuità Javier Pastore. Dopo aver giocato per il Palermo, il ragazzo si è trasferito al Psg. Dopo qualche anno è finalmente ritornato in Italia, per accasarsi alla Roma. Ecco alcune delle sue parole, riprese dal sito ufficiale della Roma:
Chi era il tuo idolo da bambino?
“Quando ero piccolo senza dubbio Batistuta. In quel momento giocava in nazionale, in Italia segnava tanto e si parlava solo di lui. Avevo il poster nella mia camera. Quando venne alla Roma, mio padre mi regalò la sua maglia, fu una cosa bellissima. Poi quando sono cresciuto un po’ di più adoravo Riquelme. Era un punto di riferimento come numero 10”.
Com’è iniziata la tua carriera? Hai subito capito che ce l’avresti fatta?
“In realtà non è stato semplicissimo. In Argentina è avvenuto tutto molto velocemente. Ho iniziato a giocare in Serie B con il Talleres di Cordoba, la squadra della mia città. Ho fatto l’esordio con la prima squadra, giocando tre o quattro partite. E poi sono tornato a giocare con le giovanili. È stato un momento molto difficile, perché pensavo di essere già arrivato. Dal ritiro e l’esordio con in più grandi, tornare indietro rappresentò una delusione. Ho dovuto ricominciare, con la stessa voglia di sempre, ma non fu facile”.
Poi cosa è successo?
“Dopo sei mesi sono andato a Buenos Aires con l’Huracan, in Prima Squadra. Ho fatto il ritiro con loro ma non potevo giocare per una questione burocratica, mi allenavo da solo a volte e ho saltato il campionato di Apertura. Quando i documenti si sono sbloccati, ho fatto il secondo ritiro con loro e mi sono rotto la caviglia. Per questo ho dovuto saltare anche il torneo di Clausura. Mi sembrava di avere tutto contro. È stato davvero difficile, ho giocato solo cinque partite. Il campionato seguente l’ho giocato tutto da titolare e in sei mesi mi è cambiata la vita”.