SERIE A – Lazio, Inzaghi: “Domani sarà molto dura”
Vigilia di campionato per Simone Inzaghi. La sua Lazio affronterà infatti l’Inter, allo stadio Meazza, nel turno infrasettimanale. Sfida sicuramente molto complicata, che il tecnico, come riportato sul sito della Lazio, presenta così:
“Domani ci aspetta una partita impegnativa contro una squadra forte. Abbiamo giocato tante sfide simili e vorrò coraggio dai miei uomini e tantissima personalità. L’ambiente sarà molto carico, il Meazza inciterà i nerazzurri, ma noi dovremo esser bravi nelle prossime ore a preparare al meglio la sfida. Abbiamo analizzato l’Inter, dovremo essere molto lucidi. Dobbiamo restare una squadra umile e con i piedi per terra: non avevo bisogno di ritrovare la mia squadra perché anche in Romania la Lazio era stata bene in campo, ci serviva più umiltà per evitare quelle circostanze che ci hanno portati a due sconfitte immeritate. Queste gare sono state ben analizzate e, se prese con il modo giusto, ci aiuteranno a crescere.
A Parma avevamo deciso di fare due uscite differenti, ma al di là di questo nelle prime cinque gare della stagione abbiamo sempre messo sotto i nostri avversari. I numeri sono schiaccianti, ma a volte le partite vengono indirizzate dagli episodi. Da inizio anno abbiamo preso diversi pali, dobbiamo esser bravi a fare in modo che le circostanze ci favoriscano. Contro il Parma siamo stati molto concentrati sin dall’inizio ed in questo modo siamo riusciti a vincere. La partita di domani è molto importante, sappiamo di aver già offerto grandi match al Meazza. L’Inter ha investito molto ed ha grandi aspettative, ma noi con coraggio e consapevolezza offriremo la nostra prestazione. Ci manca la concentrazione e l’umiltà negli interi 90 minuti delle sfide. Il campionato si è livellato verso l’alto ed ogni gara sarà da affrontare al meglio con il livello della concentrazione sempre al massimo.
Antonio Conte? È un ritorno importante, è un grande allenatore e lo ha dimostrato. Lui ha fatto la gavetta ed ora è in una grandissima squadra, ha trasmesso in poco tempo i suoi concetti. Ci siamo incontrati spesso fuori dal campo e tra noi c’è stima: offriamo con lo stesso modulo e con lui si parla molto piacevolmente di calcio. Ho l’obbligo di impiegare tutti i miei uomini a disposizione. Questa mattina abbiamo svolto un allenamento molto utile e tutti i 20 calciatori sanno quel che devono fare, ma ogni membro è un titolare aggiunto. Dovrò schierare la formazione migliore sapendo che l’Inter ha avuto un giorno di lavoro in più rispetto a noi. Sono d’accordo con Infantino, non possono esistere forme di razzismo nel nostro calcio. Nelle ultime domeniche sono accaduti brutti episodi, mi dispiace per l’Italia.
Penso che ci sono riflessioni da fare sulle tante gare da svolgere. Radu questa mattina aveva la febbre e resterà a casa, tutti gli altri saranno convocati. La partita di domenica si è conclusa con qualche risentimento muscolare, dovrò scegliere l’undici migliore sapendo che potrò cambiare qualcosa. L’identità della mia Lazio è quella vista con il Parma ma anche nei primi settanta minuti disputati con la SPAL: proverò sempre a mettere in campo la miglior formazione, poi sono gli episodi a decretare le sorti. Immobile si è scusato quando Abisso ha fischiato la fine, ieri si è scusato davanti ai compagni ed alla Società. È tutto chiarito, ma questo fa capire che bisogna ragionare tutti per la squadra e non per gli aspetti personali. Siamo cresciuti molto in questa dinamica, lui dopo dieci minuti aveva già capito il suo errore ed è già tutto risolto.
L’Inter di Conte è diversa da quella di Spalletti. Ora ha un altro modulo, è stata costruita con tanto mercato negli ultimi anni. Devo ancora vedere la prestazione in Champions League dei nerazzurri, sono una formazione forte ben allenata e possono giocarsela fino alla fine per la vittoria dello Scudetto. Domani ci serve una prova di grande personalità, sicuramente ci servirà coraggio e consapevolezza dei nostri mezzi. L’Inter cerca molto gli attaccanti e prova a tenerli sempre in posizione giocando indirettamente o direttamente sui suoi punti di riferimento, i nostri attaccanti preferiscono decentrarsi solitamente. Gli schieramenti sono molto simili ma vengono interpretati diversamente”.