Serie A – Inter, Conte contro i giornalisti e poi: “Inter? Spero di restare qui a lungo”

Nella giornata di ieri, a partire dalle ore 16:00, si è tenuta la conferenza stampa di Antonio Conte in occasione della gara in programma questa sera nella quale l’Inter affronterà la Lazio.

Sicuramente una sfida non facile per i nerazzurri, reduci da 4 vittorie su 4 partite tra cui l’ultima importantissima nel derby in trasferta contro il Milan sul finale di 2-0.
Mister Conte, in conferenza, ha risposto alle diverse domande poste dai giornalisti e non solo in ambito Inter, ma anche a proposito del delicato tema del razzismo.

Il quotidiano Repubblica ci riporta le parole del tecnico nerazzurro:

Cosa si può fare di concreto contro il razzismo, considerato che dopo la sua ultima conferenza ci sono stati altri episodi?
Mi sono trovato degli articoli in cui si parla del prossimo Inter-Juventus come una gara in cui verrò ricoperto di insulti. Lì rimango sbalordito perché chi scrive e parla dovrebbe avere più senso di coscienza e capire cosa provoca, che sentimento trasmette a chi legge. Fossi io il direttore del giornale li caccerei a calci in culo. Chi scrive e comunica ha una responsabilità in più perché viene riportato dai social e alimenta una spirale di odio e insoddisfazione. A me dà veramente fastidio vedere queste cose o suggerire di insultare una persona durante una partita”.

Sanchez è ancora indietro fisicamente o nei ritmi di squadra?
“Il discorso vale per lui e tutti gli altri, quando sarà pronto verrà inserito. Lo stesso per Biraghi o Bastoni. Io devo fare gli interessi dell’Inter, non devo accontentare nessuno”.

Godin e De Vrij hanno avuto problemi fisici, in questa fase possono sostenere tre gare in pochi giorni?
Godin ha giocato la partita contro l’Udinese e poi ha riposato in Champions. De Vrij ha avuto un piccolo affaticamento, ma per via della posizione può giocare tante partite. Sono ragazzi allenati, che stanno bene. Dovrò fare delle scelte tenendo in considerazione tutto. Alcune volte dovrò prendere dei rischi”.

Chi le ricorda Lukaku tra gli attaccanti che ha allenato? Quanto merito suo c’è dei gol segnati dai centrocampisti?
Di Lukaku si è detto tutto, mi sembra superfluo ripeterlo. Sono contento dei gol dei centrocampisti perché al di là di chi segna è importante vincere le partite e fare gol. Più frecce abbiamo al nostro arco e meglio è”.

Fra tre gare c’è la Juve, teme possa essere una distrazione?
“Noi dobbiamo pensare partita dopo partita. Concentriamoci sull’oggi, che il domani è incerto. Domani sarà una partita difficile contro una squadra molto forte che ha una chiara identità. Per noi è un’altra verifica. E’ inevitabile che se entriamo in campo con la testa agli elogi presi nel derby significa che non abbiamo capito niente di quello che dobbiamo fare. Deve essere resettato tutto nel più breve tempo possibile e capire che ci aspetta la Lazio: dovremo dare risposte importanti”.

I prossimi giorni sono determinanti. C’è qualche giocatore da cui si aspetta determinate risposte? E su Barella:
“Non è che finora non siano stati giorni difficili. Ogni giorno ci sono difficoltà da superare e sarà così da qui alla fine del campionato. Non ci dovremo far prendere né dall’entusiasmo né dallo scoraggiamento. Nicolò? Ha caratteristiche precise e ampi margini di crescita. Ci sono tutti gli ingredienti affinché diventi una colonna dell’Inter“.

Lei si vede qui per tanti anni?
“Quando inizi un nuovo progetto la speranza è che sia lungo e duraturo. Più stai in un club e più significa che vengono assimilate le tue idee, puoi lavorare con un gruppo di persone che ti conoscono e possono solo migliorare. Per un allenatore rimanere tanti anni in un club sarebbe la cosa migliore ed è quel che auspico accada prima o poi perché il massimo che ho fatto in un club sono stati tre anni”.

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