Reddito di Emergenza fino a 800 euro: i dettagli
La parola alla Ministra Catalfo
Finalmente il Reddito di Emergenza è pronto per partire. La Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, in un’intervista su Facebook ha detto: “Una misura che possa durare qualche tempo, erogata sulla base del nucleo familiare, con una base di partenza di 400 euro fino a un tetto massimo di 800 euro”.
La Ministra ha anche spiegato che si sta studiando uno strumento per tutti quei lavoratori che hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro, impegnando le ore libere nella formazione. A tal proposito: “Non sarebbe più uno strumento passivo come la cig, ma uno strumento attivo. In questo modo manteniamo il lavoratore sul posto di lavoro, con maggiori competenze e sgraviamo un po’ l’impresa del costo, utilizzando le risorse che vengono dall’Europa. Il valore aggiunto sarebbe non solo per le imprese, ma anche per il lavoratore”.
La Catalfo ha poi annunciato: “Nei prossimi giorni ci sarà un confronto tra le parti sociali sul progetto di introdurre dei turni per i lavoratori per farli arrivare non scaglionati sui posti di lavoro. La misura è ancora in una fase di studio ed elaborazione, per avere un percorso condiviso”.
La Ministra ha parlato anche in merito allo smart working: “Stiamo lavorando su un voucher incentivi per la connettività, per acquisire servizi per famiglie ed imprese. Prima del Coronavirus, lo smart working era uno strumento utilizzato, ma non diffuso, adesso è uno strumento molto diffuso che, probabilmente, verrà utilizzato nella fase di riapertura delle imprese. Il Governo sta pensando di realizzare una rete, quanto più ampia possibile, per poter fare utilizzare a tutti in modo non discriminato tra territori, strumenti del genere e dare la possibilità a tutte le famiglie di poter accedere a internet e quindi agevolare il lavoratore in questo senso”.
Parla anche Pasquale Tridico
Il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ha spiegato che le famiglie beneficiarie del Reddito di Emergenza potrebbero essere circa un milione, con una media di 2,5/3 membri per ogni nucleo, per una spesa di 2 miliardi di euro.
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