Reddito di Emergenza – Ecco quando partiranno i primi pagamenti
Reddito di Emergenza – Ecco quando partiranno i primi pagamenti
La scottatura del 1° aprile 2020, quando il sito dell’Inps andò in tilt per un sovraccarico di domande, è stata incorniciata come un brutto ricordo da non ripetere. Per questo, senza particolare enfasi comunicativa, i vertici dell’istituto hanno messo in campo una strategia diversa per la “fase 2” e l’erogazione delle nuove prestazioni del decreto “Rilancio”.
Si dovrebbe partire da lunedì 25 maggio con messaggi di istruzioni operative cui, in un secondo momento, seguiranno le circolari vere e proprie. In rampa di lancio ci sono le due novità assolute: il Reddito di emergenza (900mila famiglie per circa 2 milioni di beneficiari potenziali e poco meno di un miliardo di dotazione) e l’indennità riconosciuta ai lavoratori domestici (460mila soggetti e 460 milioni di finanziamenti). Per le domande, vale sottolinearlo, ci sono 60 giorni di tempo dall’entrata in vigore del decreto.
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Il debutto del Rem
Alle famiglie in difficoltà viene riconosciuta una forma di sostegno straordinaria, il Rem, erogata in due quote con un valore compreso per ciascuna fra 400 e 800 euro (840 euro a famiglie con componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza). Per ottenerlo il nucleo familiare deve avere un Isee non superiore ai 15mila euro. Sono esclusi i beneficiari di Reddito di cittadinanza e i pensionati, mentre le giacenze da patrimonio finanziario non devono superare i 10mila euro per un single (ma il limite è rimodulato in base al numero di figli e alla presenza di persone disabili). Per richiedere il reddito di emergenza ci si può rivolgere a Caf e Patronati, con cui Inps e ministero del Lavoro stanno aggiornando le convenzioni.
Bonus domestici
L’indennità è riconosciuta ai lavoratori domestici non conviventi con i propri datori di lavoro, con durata complessiva dei rapporti di lavoro superiore a 10 ore settimanali. È di 500 euro mensili e può essere incassato in soluzione unica per i due mesi previsti. Il bonus non è cumulabile con pensioni, reddito di cittadinanza o Rem e potrà essere chiesto anche in questo caso sul sito Inps o presso gli intermediari autorizzati. La norma nulla dice nel caso di domestici regolarmente pagati anche se non hanno lavorato nei mesi del lockdown. In linea teorica anche in questi casi colf e badanti potrebbero accedere al beneficio.
Bonus fino a mille euro
Il decreto Rilancio ha previsto per il mese di aprile il pagamento di ulteriori 600 euro a tutti coloro che hanno già beneficiato dell’indennità nel mese di marzo (500 euro per i lavoratori agricoli), e questi pagamenti sono già in corso. Per maggio invece l’importo del bonus può arrivare fino a mille euro per alcune tipologie di lavoratori a condizione che effettivamente questi si trovino in effettivo stato di bisogno con calo dei ricavi per i professionisti e perdita del lavoro per i lavoratori dipendenti. I lavoratori delle gestioni autonome dell’assicurazione generale obbligatoria vengono ricompresi nell’insieme di società di persone e capitali e rientrano nell’ambito dell’attività dell’Agenzia delle Entrate, che eroga indennizzi a fondo perduto alle imprese che hanno subito un calo del 33% del fatturato. Gli indennizzi sono parametrati alla perdita di fatturato, con un valore minimo di mille euro.
Per i lavoratori agricoli non è stata ulteriormente riconosciuta l’indennità per il mese di maggio, in ragione del fatto che la crisi non ha interessato il settore agricolo, le cui aziende si trovano addirittura nella situazione di non trovare sufficiente manodopera. In questo caso si attende ancora una data per le istruzioni operative, mentre dovrebbero arrivare nella settimana del 3 giugno le istruzioni per il rinnovo del bonus baby sitting, ora valido anche per la retta dei centri estivi e valido fino alla fine di luglio.
Isee precompilato
Su sito Inps da febbraio è in funzione un servizio che consente di caricare l’Isee pre-compilato. Gli utenti con il Pin potranno scaricarlo con la semplice introduzione dei dati anagrafici e del codice fiscale. Fatta questa operazione l’Isee ha dodici mesi di validità e viene associato alla prestazione opzionata, che si può quindi richiedere senza il passaggio da un Patronato o da un Caf.
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