ULTIM’ORA Taranto, Massimo Giove, “confermo il mio disimpegno”

L’ormai ex presidente del Taranto, Massimo Giove, in un’intervista rilasciata al collega Vincenzo Carriero di Cosmopolismedia, ha fatto delle importantissime dichiarazioni riguardanti anche gli ultimi avvenimenti che l’hanno visto direttamente coinvolto.

 Disimpegno? “Si, è un capitolo chiuso ormai. Si tratta di una scelta compiuta a malincuore, un atto estremo che mai avrei pensato di dover contemplare. Ma come si fa a fare calcio in questa città? Come si fa? Me lo dica lei, stadio- Non esiste imprenditore al mondo che farebbe il presidente di una squadra di calcio con le attuali condizioni. Neanche lo sceicco del Bahrein. Dove giocherà il Taranto dal primo ottobre? Quale sarà la nostra casa per i prossimi due anni? commissione pubblici spettacoli- Il campionato inizia il 25 agosto, cioè domani mattina. Cosa c’è da aspettare ancora? Se si tenesse realmente al Taranto avrebbero già trovato soluzioni realmente spendibili. Ferrarese? Ho molta stima del commissario, ma lui sa benissimo che il Taranto non avrebbe mai potuto disputare le partite casalinghe in quello specifico impianto. C’è un verbale della Lega, che lui conosce, ad attestarlo. Il rettangolo di gioco non è omologato per un campionato di Lega Pro, con i suoi 105 metri di lunghezza per 60 metri di larghezza, invece dei canonici 105×65. Di cosa stiamo parlando? Non mi si prenda ancora in giro, amministrazione comunale? Credo non esistano esempi simili in nessuno altro luogo d’Italia. Un’Amministrazione comunale dovrebbe essere orgogliosa della propria squadra, tenere ai colori sociali della comunità rappresentata in luogo di una conflittualità permanente. Qui da noi, invece, si è cercato in tutti i modi di remare contro. Di creare problemi. Di rendere la navigazione incerta e burrascosa. Alla fine il torto più grave non è stato fatto a Massimo Giove, ma alla tifoseria tarantina. Spero un giorno, questi signori, possano rendersene conto. Le dichiarazioni di Azzaro le ritengo gravissime, sono al vaglio dei miei legali. Non aggiungo altro. Una cosa però voglio esplicitarla: il Taranto non lo regalo di certo. Se qualcuno fosse interessato a rilevare la società chiamasse il sottoscritto, ministro Abodi-Sparito? non risponde più al telefono. Ho ancora conservati tutti i suoi messaggi, le sue continue rassicurazioni su una soluzione che sarebbe stata comunque trovata per il bene del Taranto. E’ agosto, sarà andato in vacanza con molta probabilità…

 

vendita della società -Ad oggi pomeriggio, nel mentre le concedo questa intervista in esclusiva, nessuno si è fatto vivo. Dico: nessuno. Le condizioni sono proibitive per tutti, lo ripeto. Il calcio è cambiato in questi ultimi due decenni.Senza incassi al botteghino, raccolta pubblicitaria, minutaggio e valorizzazione degli atleti non si coprono i costi di gestione. Solo un pazzo, un tifoso viscerale di questi colori sociali come me, ha potuto coltivare l’ambizione di farcela per così tanto tempo.

 

lucchesi-Si, Lucchesi domattina sarà a Taranto e si metterà subito al lavoro. Si tratta di un dirigente dalla grandissima valenza, molto esperto, da sempre affascinato della storia di questo club

 

Capuano- Ha un contratto da onorare, deciderà lui cosa fare. Assieme a Lucchesi che incontrerà, ripeto, domattina

 

messaggio ai tifosi- State vicino al Taranto come sempre, tra l’altro, avete fatto. La città si ricompatti attorno alla propria squadra di calcioContinua a leggere

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