L’Ilvamaddalena ha rotto il campionato e si è pure divertita

Quest’anno, tra le migliori squadre dei vari campionati di eccellenza, è impossibile non nominare l’Ilvamaddalena 1903. I sardi, che per chi non lo sapesse, rappresentano la squadra di calcio più antica di tutta la regione, in questa stagione sono riusciti a raggiungere vette a dir poco invidiabili. 

Appena la scorsa annata, i leoni isolàni hanno dovuto salutare temporaneamente la quarta serie, complice il pareggio contro l’Atletico Uri nei playout, con quest’ultimi, salvi previa piazzamento migliore in campionato. Un brusco stop per i maddalenini, reduci da due annate da record che li vide protagonisti di un doppio salto mica da poco: 2019-20 vincitori campionato di promozione, 2021-2022 campioni di Sardegna (eccellenza) e di conseguenza, tornati in Serie D. (Nel 2020-2021 il calcio dilettantistico italiano si è fermato annullando pressoché ogni risultato).  

L’uomo della rinascita

Dopo la dolorosa retrocessione patita nel 2022-2023, a La Maddalena, è arrivato un uomo destinato ad incidere per sempre il suo nome nella storia del club: Carlo Cotroneo. Ma chi è Cotroneo? Nasce a Roma nel 1966, e dopo una più che discreta carriera da calciatore, decide di diventare allenatore. Prima di approdare alla corte dei Leoni Isolàni, dopo varie esperienze anche con formazioni giovanili (Latina U19) Carlo salva il Tivoli all’ultima giornata battendo una Paganese che fino a quel momento, comandava il campionato. Si distingue nell’uso del 3-5-2 ed esprime un calcio assai concreto. Questo, porta all’incontro tra le due parti, allo scoccare della stagione 2023/24. Se c’è un merito da riconoscere al tecnico romano, e senz’altro aver saputo valorizzare al massimo la rosa che gli è stata messa a disposizione. Questa, composta da giocatori affamati, è un mix di giovani ed esperti tutto da ammirare. 

Le chiavi di svolta

Marco Ruzittu: portiere di comprovata esperienza arrivato a La Maddalena dopo anni con gli acerrimi rivali dell’Arzachena, con cui ha giocato anche in Serie C. Riesce a trasmettere sicurezza al reparto ed incasserà solamente 19 reti durante tutto l’arco della stagione. 

Diego Di Pietro: capitano dell’Ilva che ha rifiutato offerte provenienti da categorie superiori pur di sposare la causa del club che rappresenta.

Poi impossibile non menzionare Nicolas Madero e Joel Kiwobo, che assieme al già citato Di Pietro hanno formato una difesa di ferro in grado di rivelarsi la vera arma letale di questa squadra. Un reparto che, curato nei minimi dettagli da Cotroneo, ha garantito alla squadra sarda una stabilità ineguagliabile ed ineguagliata. 

Ma ci sono anche i vari Nicolàs, Maitini, Touray, Dominguez e Munua. Che hanno contribuito pesantemente ai 50 gol segnati in stagione.

La cavalcata trionfale 

Pronti via, la squadra di Cotroneo si è subito fatta trovare pronta: nelle prime 8 partite 19 punti, 14 gol segnati e 4 subiti. Numeri, che a fine girone d’andata diventeranno 38 condite da zero sconfitte. A questi, ne vanno sommati altri 29 nel girone di ritorno, per un totale di 67 punti e come già detto, 50 gol fatti e 19 subiti. Sugli scudi oltre che il fenomenale reparto difensivo, anche Munua, capace di mettere a referto diversi assist grazie alle sue rimesse patentate. Tuttavia, parlare dei singoli sarebbe riduttivo, considerando che la vera forza di questa squadra, è stata il gruppo, capace di non scomporsi mai. La vittoria del campionato arriva nella gara contro il Bosa, un sonoro 6-0 che manda i leoni in paradiso. E d’altronde, non poteva essere diversamente. Centrare la promozione in modo “Normale” non sarebbe stato da Ilva. O quantomeno, non da questa Ilva.

Il diavolo sta nei dettagli

Un’altra caratteristica da non sottovalutare, è la cura con cui in società, è stato trattato il marchio Ilvamaddalena. Si perché, nell’anno che rappresenta il 120esimo anniversario del club, i maddalenini hanno creato un nuovo logo celebrativo ed un inno in grado di entrare dritto nella testa. Un modo intelligente e semplice di fare un rebranding. I leoni isolàni hanno dato vita ad una stagione memorabile, e lo hanno fatto regalando al proprio pubblico concretezza e serietà. Figlia oltre che di un’ottimo mister e una grandissima squadra, anche di un popolo che non ha mai mollato i suoi ragazzi. Nel piccolo impianto cittadino infatti, i sostenitori biancocelesti hanno spinto di forza i loro beniamini verso un meritato ritorno in Serie D dopo appena un anno di assenza. 

MI DIVERTO SOLO SE

Foto: Gianni Farese

 

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