Lazio news, Parolo “Dobbiamo essere un esempio”
Non è la miglior stagione per Marco Parolo che sembra essere scivolato tra le riserve della Lazio, gli anni passano e le alternative sono tante.
Parolo è comunque un pilastro di questa Lazio. Oggi è intervenuto nell’appuntamento la Lazio nelle scuole queste le sue parole
Il momento più bello vissuto?
Parolo: “Ce ne sono stati tanti, quando abbiamo vinto le Coppe è stato bellissimo gioire insieme, come una squadra. Oppure quando si segna e si ottiene la vittoria. Comunque è molto importante, siano reali, non così distanti da voi. Potete farci domande, noi siamo qui per rispondere e magari darvi qualche consiglio”.
Ti sei mai arrabbiato nello spogliatoio?
Parolo: “Capita di confrontarsi e arrabbiarsi coi compagni. Magari anche durante la partita. Ma si fa in modo positivo per spronare gli altri. Poi alla
fine ci si abbraccia e finisce tutto, fa parte dello stare in un gruppo. Bisogna dare l’esempio”.
Cosa può fare un calciatore per i ragazzi?
Parolo: “Essere un esempio, magari aiutare in privato con associazioni. Bisogna essere un punto di riferimento per la società”.
Partita sospesa per razzismo, giusto?
Parolo: “Un tema delicato. Per me sospendendo la partita si dà peso a 4-5 persone che fanno gesto sbagliato e si dà risalto a loro. È brutto sentirle, ma se si dà meno peso queste persone vanno a scomparire. È brutto, succede e non dovrebbe”.
Che differenza tra vivere a Cesena e Roma?
Parolo: “La cosa bella della grande città è che allo stadio ci sono tanti tifosi. Sono molto più calorosi. Per la vita dei calciatori più o meno uguale, si sta a casa e si va agli allenamenti. Allo stadio però ti accorgi della differenza di una piazza importante come Roma. Tutta la gente allo stadio dà una carica grandissima. Quale stadio preferito oltre Olimpico? San Siro, per me il sogno era giocare lì da piccolo. La prima volta che ci ho giocato sembravo un bambino. All’Olimpico il mio esordio in A invece in un Roma-Cesena. Sono due stadi che porto con me”.