Lazio-Immobie è addio: il saluto ad una leggenda

Per i tifosi della Lazio queste sono ore di tristezza, in cui si ripercorrono 8 anni di storia del clu e dalla loro vita. Perchè il capito Ciro Immobile ha lasciato la capitale per approdare in Turchia al Besiktas.

L’arrivo nella capitale

Era il 2016, qunado la Lazio alla ricerca di un sostituto di Miroslva Klose (altro giocatore a segnare un pezzo di storia del club), si assicuerò le prestazioni sportive di Ciro Immobile. Certo in quel momento, era lontanto dall’essere considerato un top, perche nonostante avesse fatto bene fuori dall’Italia, non aveva certo dimostrato tutte le sue doti. Accolto fra lo scietticismo più totale, il primo anno ha collezionato 23 gol. Piano piano Ciro entra nel cuore dei tifosi capitolini a suon di gol e recod.

2019-2020: l’anno d’oro

Nella stagione 2019, quella che fu interotta per covide, l’attaccante classe ’90, trascina la Lazio verso una storica qualificazione in Champions League, e chiasa se non si fosse stoppata la stagione forse anche qualcosa di piu storico e importante. Non solo, perchè Ciro Immobile quell’anno, realizza un grande traguardo: la scarpa d’oro (solo Totti e Toni l hanno vinta prima di lui), siglando 36 reti, e fermandosi ad un passo dallo storico record di gol messi a refetto in Serie A di 37 siglato da Higuain.

207 volte con la maglia della Lazio

In questa stagione dove Immobile non ha brilato sotto porta, è riuscito a siglare un altro record personale. Infatti il 7 novembre entra di diritto nella storia della Lazio siglando il 200 gol con l’Aquila sul petto. Non solo perche qualche giorno dopo, diventa il primo calciatore a segnare 100 gol in trasferta nel massimo campionato.

La fine di un’era

Come detto, oggi per i tifosi biancocelesti si chiude un’era, ma quello che legherà Ciro Immobile ai tifosi della Lazio, non saranno solo i gol, ma anche i tanti momenti in cui il campano non hai mai smesso di dimostrare amore verso la piazzia laziale, che lo accolto con scietticismo ed oggi lo saluta da eore. Tanti ragazzi, tifosi biancocelesti sono cresciuti con lui, vendone nel corso del tempo un idolo, e forse, anzi senza il forse, quei ragazzi oggi in lacrime per il suo addio, potranno mostrare fieri la maglia numero 17 con il suo nome, che ironia della sorte nella capitale si dice porti male, e potranno raccontare di aver visto uno dei miglior attaccanti della storia della Lazio.


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