L’Akragas e la punta che non c’è/Rechichi… dobbiamo parlare

L’Akragas rimane a secco, nel vero senso della parola. Zero punti (unica di tutto il girone I) e zero reti. Ma se a questi due fattori non bisogna dar tanto peso dato che sono ancora trascorse solamente due giornate, ce ne sono altrettante, di cui bisogna necessariamente discutere.

Bella ma non concreta

Il gioco espresso dagli uomini di Bonfatto nelle prime due uscite di campionato lascia ben sperare, ma è punto focale, la totale assenza di una punta di ruolo: non puoi puntare alla luna senza averne i mezzi (ci siamo capiti?). La mancanza del nove si fa sentire eccome, perchè, aldilà del gioco ben espresso, sono poche le nitide occasioni da gol. Lo Faso, da gran campione qual è, ci mette tutto sè stesso, ma non può essere lui il bomber da 15 gol che serve in queste categorie. Si creano 40 azioni a partita che puntualmente muoiono sul più bello perchè in mezzo all’area di rigore non hai l’ariete, e fatecelo dire, è uno spreco. Passi anche l’arbitraggio non proprio eccezionale, ma la gara di oggi per i siciliani era da vincere. Al netto di un Pompei non al massimo della forma, che con fortuna e l’uomo in più (ci torneremo), riesce a strappare il massimo risultato con un gollonzo in zona cesarini. Se punti vuoi ottenere, il bomber devi comprare.

Anno nuovo, vecchie abitudini.

Ora, che Angelo Rechichi sia un bravo ragazzo nessuno lo mette in dubbio. Ma oggi, sembra essere tornati al punto di partenza. Come quel giorno a Ravanusa, un’ingenuità del difensore biancazzurro spegne sogni e speranze dell’Akragas. Se nel caso di Canicattì-Akragas l’errore madornale fù un fallaccio a gioco fermo, oggi la dinamica è diversa nei modi, ma uguale nel fine. Da ammonito, con un metro arbitrale che oseremo definir controverso, non puoi permetterti di fare un fallo del genere. Anche perchè, fin quando la situazione era di undici contro undici, te la stavi giocando, e avresti anche potuto vincerla. Ma, con l’uomo in meno, la partita è cambiata e la sensazione è stata quella del “Vabbè, strappiamo sto pareggio”. E così, non va. La rabbia giurgintana trova il suo culmine, quando ci si è resi conto di essere in piena balia dell’avversario, proprio dopo quel rosso lì. Che la partita di oggi possa far da monito per Angelo, e che possa lui, diventare un valore aggiunto, in grado di portare a casa risultati gloriosi. Infatti, chi vi scrive non ha dimenticato che qualche mese fa, dopo la partita nefasta di Ravanusa, Rechichi fece scattare quella molla risultando decisivo. Angelo, è ora di fare quel salto definitivo! 

Menzione d’onore, per un vero Gigante, Iddi Hamza. Perfetto, efficace, e pure grintoso. Avanti così, ragazzo. Continua a leggere

Foto: SSD Akragas 

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