La Roma non vince più, anche il Chievo le va di traverso

La Roma, dopo i passi falsi contro Atalanta e Milan, inciampa anche contro il ChievoVerona. Avanti di due reti e con i tre punti in saccoccia, si fa riprendere nella ripresa dalla prodezza di Birsa e, nel finale, dal gol di Stepinski, frutto più che altro di una gravissima disattenzione difensiva.

Addirittura c’è chi sostiene che la Roma si sia indebolita rispetto all’anno scorso, ma a noi sembra un concetto prematuro e, allo stato attuale, esagerato. Vero! Sostituire gente come Nainggolaan e Alisson non è certamente facile e i nuovi innesti di grande prospettiva hanno bisogno di tempo.

E di tempo ne ha bisogno anche Di Francesco perché se è vero che i tifosi non sanno e non vogliono aspettare, è altrettanto vero che nessuno possiede la bacchetta magica per ricreare immediatamente una ossatura vincente. In fondo, è andata bene: i veneti potevano persino espugnare l’Olimpico se Olsen non avesse compiuto un mezzo miracolo su Giaccherini.

Non è tutto da buttare, comunque: i Giallorossi fin qui sono andati sempre a segno e, in fondo, rispetto alla 4/a giornata dello scorso campionato sono solo tre i punti in meno e naturalmente c’è tempo per recuperare.

Insomma, mai piangersi addosso prima del tempo e lavorare sodo soprattutto sulla unità di intenti, così come ha dichiarato Eusebio Di Francesco ai microfoni di Sky: “Si è vista una buona manovra, ma certe partite vanno chiuse perché un episodio o una distrazione come il rinvio sbagliato nostro ha permesso a loro di pareggiare. Questo è un nostro demerito e non ci giustifica ma non dimentichiamoci che la squadra ha costruito bene. Dobbiamo lavorare sulla compattezza di squadra. È una rimonta che fa male ma che va analizzata a mente fredda sapendo che oggi la cosa più importante erano i tre punti e noi non ci siamo riusciti e ci prendiamo tutte le critiche“.

Autore

  • Antonio Ioppolo

    Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.

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