Lazio, Inzaghi: “Non è un match semplice, servirà cattiveria; la formazione già ce l’ho in testa”
Stasera la Lazio sfiderà, nel match valido per la seconda giornata della fase a gironi di Europa League, l’Eintracht Francoforte. Il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi è intervenuto in conferenza stampa, dalla CommerzBank Arena di Francoforte, commentando la sfida che attende i suoi giocatori, sapendo che la sua squadra è reduce dalla sconfitta nel derby contro la Roma.
“Ci servirà una gara di cattiveria e carattere, non sarà un match semplice. Giochiamo contro una formazione forte, fisica ed organizzata. Hanno un pubblico meraviglioso e sarà tutto esaurito lo stadio. Ogni calciatore tedesco sarà al massimo. Sapranno di avere 52.000 tifosi al loro fianco. I nostri sostenitori speriamo siano in tanti e ci daranno sicuramente una mano. Vogliamo dimenticare il derby come accaduto negli anni passati. Nella scorsa stagione abbiamo affrontato il Vitesse dopo la stracittadina, quest’anno sfideremo l’Eintracht che è una compagine di altro livello.”
LA FORMAZIONE – “L’ho già nella mia testa, ma i calciatori ancora non la sanno. Ci sarà qualche cambiamento rispetto agli ultimi schieramenti. La nostra attenzione è solo sull’Eintracht, poi da venerdì mattina ci concentreremo sulla Fiorentina. Abbiamo l’obbligo di svolgere la gara di domani nel migliore dei modi. Quando analizzo una sfida tengo a mente i pro ed i contro. La gara di sabato scorso non è stata persa tatticamente perché la squadra voleva essere aggressiva e segnare, avremmo dovuto farlo nei primi 25 minuti di gioco. Negli episodi avremmo dovuto fare di più in termini di fame e cattiveria, così gli episodi sarebbero stati a nostro favore. Non abbiamo subìto tre gol in ripartenza, ma su calci piazzati. La Roma ha meritato di vincere avendo dimostrato più cattiveria ed è una cosa che non mi è andata bene: ne abbiamo parlato e sono stato artefice numero uno perché sono l’allenatore. Ogni calciatore so che ha analizzato la propria prestazione assumendosi le dovute responsabilità”.