INPS – Cassa Integrazione non pagata? Iniziano a partire le querele

INPS, problemi con la cassa Integrazione?

Per la cassa integrazione sono state fatte tante promesse, ma alla fine sembra che l’Inps non abbia i soldi per pagarla. E la Regione Lombardia sarebbe disposta di dare mandato ai propri avvocati per querelare l’istituto di previdenza nazionale. Al centro di questa diatriba, che vede come vittime solo e soltanto i lavoratori, ci sarebbero i ritardi dei pagamenti della cassa integrazione e degli altri sussidi.

Da più parti si sperava ormai che il problema fosse superato, che ormai giunti alla Fase 2 del tentativo di uscire dall’emergenza coronavirus, fosse quasi ora di aiutare imprese e dipendenti, mettendo mano al portafoglio. Si sperava finalmente che l’Inps potesse pagare la cassa integrazione. Ma qualcosa sembra essersi inceppato.

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Cassa integrazione e pagamenti Inps: problemi in molte regioni

In molte regioni non è ancora arrivata, per problemi burocratici spesso non riconducibili solo e soltanto all’Inps. Diverse aziende sono ancora in attesa di un riscontro per quanto riguarda il semplice e mero riconoscimento della cassa integrazione. Le domande non procedono, sono bloccate da qualche parte, e giustamente i lavoratori chiedono risposte immediate. Alla fine del mese bollette, affitti e mutui vanno pagati. Molte persone sono a casa, senza poter lavorare, e senza soldi. Molte imprese sono state costrette a chiudere la propria attività se non a ridurre il proprio perimetro d’azione. E tutto si riflette negativamente sui fatturati.

Secondo alcuni esperti parte dei ritardi sarebbero da attribuire alle stesse regioni, che non hanno trasmesso le richieste della cassa integrazione o lo hanno fatto in ritardo. I ritardi hano coinvolto a macchia di leopardo tutta l’Italia, dal Piemonte alla Sicilia, e la maggior parte delle persone se ne sta a casa in attesa di una risposta.

Cassa integrazione ed Inps: quanto pesa la burocrazia

Quello contro cui si devono scontrare aziende e lavoratori è un sistema farraginoso e inefficiente, nel quale la burocrazia non viene in soccorso a nessuno. Anzi rappresenta l’ennesimo ostacolo. In una nota la Regione Lombardia ribadisce che ormai da settimane assistiamo a un quotidiano scaricabarile da parte dell’Inps sulle Regioni per giustificare i mancati pagamenti della cassa integrazione che il Governo aveva assicurato sarebbero avvenuti entro fine aprile.

Non sembrerebbero chiari, infatti, i numeri che riguardano la Lombardia, per i quali sono riportati numeri diversi. Da un lato sembrerebbero decretate dalla Regione solo 37 domande, delle quali ne sarebbero state autorizzate 33. In un altro lato si parlano di 19.807 pratiche, delle quali ne sarebbero state autorizzate 6.484. Numeri che non coincidono con quelli degli uffici della Regione Lombardia, secondo i quali risulterebbero trasmesse 48.209 domande.

Altra cosa strana è la struttura dei report all’interno del sito dell’Inps. Sempre riguardo alla cassa integrazione, la tabella relativa alle domande gestire dalle regione, fino al 27 aprile era suddivisa in  tre colonne, e veniva pubblicato anche il il numero delle prestazioni già pagate dalla stessa Inps e dei lavoratori beneficiari.

Cassa integrazione: le accuse all’Inps

Ci troviamo davanti a delle accuse molto pesanti. E sicuramente la Regione Lombardia punta il dito contro tutti i problemi relativi alla gestione della cassa integrazione da parte dell’Inps. I ritardi rischiano di peggiorare una situazione che ha per protagonisti personaggi già straziati dall’emergenza sanitaria.

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