Il silenzio sotto cui si è spento il Canicattì è vergognoso

l’ASD Canicattì non esiste più. Come spesso accade nel calcio italiano, nella fattispecie al sud, ad un certo punto i club non riescono più a sostenere le spese trovandosi costretti a fallire. In questo   caso però, c’è anche molto altro. I racinari hanno dovuto patire l’assenza totale di un’amministrazione disposta a lavorare con l’obiettivo di dare alla Città uno stadio adeguato. Il Bordonaro, seppur iconico, è ovviamente inutilizzabile a praticamente qualsiasi livello. E questo porta i tifosi canicattinesi a dover fare da “Nomadi” Per seguire la squadra che amano, dovendo andare a Ravanusa, a quasi 20 km di distanza. Inoltre, la completa mancanza di un minimo appiglio di speranza circa un riammodernamento dell’impianto locale, ha lentamente contribuito all’inevitabile forfait dei biancorossi. 

Al caloroso tifo canicattinese rimane soltanto il ricordo di una società capace di stravincere il campionato di Eccellenza nel 2021 22 conquistando una promozione in D. Con l’onore di aver, oltre che raggiunto la salvezza ogni anno, disputato anche sfide di altissimo rilievo, come al Granillo di Reggio Calabria o il Massimino di Catania.

 L’Epilogo: il silenzio dei colpevoli

Ciò che fa rabbia però, è il triste epilogo che il Canicattì ha dovuto subire, una volta annunciata la rinuncia al prossimo campionato, nessuno si è minimante preoccupato di spendere mezza parola per il club. Quasi come fosse una cosa normale, il fallimento. L’augurio, è che i tifosi possano tornare a sorridere presto. Magari, vedendo finalmente all’opera chi, nonostante avesse le possibilità di poter aiutare il club, ha preferito rimanere in silenzio aspettando il disastro. Continua a leggere

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