Il ruolo del giornalista sportivo nel raccontare lo sport

Il ruolo del giornalista sportivo nel raccontare lo sport

Al Palafiera di Lanciano, in Abruzzo, il 18 maggio è stato raccontato lo sport, i suoi precetti deontologici sull’informazione del calcio di base e le ricadute sociali, culturali ed economiche sul sistema Paese.
Antonio Martorella, Dirigente sportivo ha considerato insieme agli altri relatori, la necessità di scartare il pesce marcio dal pesce buono dalle fonti d’informazione di qualità. L’avvocato Donato Di Campli, Agente sportivo ha altresì raccontato le sue esperienze e le notevoli responsabilità in qualità di Procuratore. Il Giornalista Gian Franco Coppola si è poi soffermato sul funerale confezionato al Direttore sportivo del Pescara Daniele Delli Carri, si, perché proprio a Pescara, “fallimento” è una delle parole più pronunciate nelle ultime settimane con il clima sempre più teso.
Il Presidente Sebastiani è stato costantemente invitato a vendere la Società.
A marzo era stata la volta della contestazione in cui vennero esposti due manichini, e il 15 maggio, i contestatori hanno affisso una bara.
Sono mesi che la tifoseria si lamenta per la gestione dell’attuale dirigenza e recentemente è arrivato un altro messaggio: “Non avremo pace finché non vedremo scritto Sebastiani qui giace”. Questo è lo striscione macabro apparso allo stadio Adriatico, insieme al feretro, con su scritto il nome del Presidente.
Sono in corso accertamenti della Digos della Questura di Pescara per individuare i responsabili.


Salvador Allende affermava che: “Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”, ma la contestazione che sale pericolosamente di livello, non fa bene all’anima.
A Sebastiani, nel mirino della tifoseria biancazzurra da diversi anni per le stagioni deludenti, è giunta la solidarietà del Presidente del consiglio regionale d’Abruzzo Lorenzo Sospiri per le vergognose minacce di cui è stato vittima.
Per quegli striscioni attaccati nel buio della notte, tesi a incitare odio e avversione nei confronti di un imprenditore che con le sole proprie forze ha investito sui colori biancazzurri, vanno individuati e puniti in modo esemplare gli autori del gesto, magari destinandoli in lavori socialmente utili, come la pulizia degli impianti sportivi.


Una cosa è partecipare emotivamente alle sorti calcistiche della propria squadra del cuore e soffrire dinanzi alle sconfitte, altra cosa è arrivare ad augurare la morte di un uomo, in modo così plateare.
Giuseppe Tambone, direttore sportivo Figc
è giunto al punto di approdo molto sentito di
non infrangere le regole deontologiche.
Allo striscione e alla bara apparsi nella nottata di martedì 14 maggio all’esterno della curva nord dello stadio Adriatico-Cornacchia di Pescara, non ci sono parole.
Il Giornalista Walter Nerone ha richiamato l’attenzione del pubblico nella comunicazione efficace, innestando un granello di sabbia senza travisare i contenuti.
La contestazione nei confronti della Società Pescara Calcio, in particolare del Presidente Daniele Sebastiani, è tornato a salire pericolosamente di livello dopo l’eliminazione della squadra dai playoff, trascendendo il limite della decenza.
E tornando ad avere toni macabri come in occasione dei manichini raffiguranti il Presidente ed il ds Daniele Delli Carri affissi all’esterno dello stadio e sul ponte del mare ad inizio marzo, è l’ultimo grave atto registrato in città.
Lo striscione affisso all’esterno della Curva Nord nel quale si augura la morte al Presidente biancazzurro torna ad elevare il livello della contestazione, portandolo a un punto assai pericoloso e certamente da censura.
Il Presidente a chiusura dell’evento ha avuto l’accortezza di fare evitare di mettere a rischio le piccole testate, che può avvenire solamente quando la comunicazione dello sport ramifica tutta la sua professionalità.
Ma c’è una buona notizia.
Zdenek Zeman, nato a Praga il 12 maggio 1947, diventerá cittadino onorario di Pescara.
In data 8 maggio 2024, il Consigliere comunale Mirko Frattarelli ha chiesto chiesto al primo cittadino Carlo Masci, di conferire questo importante titolo al tecnico boemo, definito “Maestro”.
L’istituto della cittadinanza onoraria costituisce un riconoscimento ufficiale ed onorifico per chi, non essendo iscritto all’anagrafe del comune, si sia particolarmente distinto per particolari meriti o azioni che hanno avuto felice riflesso sulla città, rendendone più alto il prestigio, e l’ormai ex allenatore biancazzurro risponde a requisiti anche morali per essere insignito di tale prestigioso riconoscimento.
Il legame tra il Mister e la città di Pescara ha lasciato ricordi indelebili e andrebbe celebrato nel migliore dei modi, per questo le Istituzioni non possono non tenerne conto.
I meriti sportivi, umani, la cultura del lavoro, del sacrificio, del rispetto e della generosità, ma anche la sua lotta per un calcio pulito, sono virtù difficilmente riscontrabili nel mondo sportivo moderno.
Il contributo alla valorizzazione del patrimonio sportivo, calcistico e di immagine della città, il simbolo di legalità nel mondo sportivo, di rigore morale, di correttezza e umiltà, sono come una storia d’amore, in un ambiente in perfetta sintonia di affetto e di stima dei cittadini.
Zednek Zeman ha più volte elogiato la città di Pescara, il suo lungomare, il buon cibo e il calore della tifoseria, soprattutto dopo la promozione in serie A, e vanno ricordate le battaglie morali e i risultati a renderlo una icona del calcio oltre le bandiere.
Nel commiato, ai Relatori è stato donato il libro di Daniele Tosatti “Caro Maestro” sulla biografia del Giornalista, Opinionista e Commentatore sportivo Giorgio Tosatti, a lungo Presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, scomparso a Pavia il 28 febbraio 2007, nei ricordi dei figli e di chi lo ha brillantemente conosciuto. Angelo Vincenzo Grasso Continua a leggere

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