Gautieri, “chi viene a Taranto deve venire con la testa giusta”

Oggi è stato presentato lo staff di mister Gautieri, il nuovo allenatore che ha il compito di portare il Taranto al raggiungimento della salvezza. Ecco il suo staff: allenatore in seconda Giovanni Chiaiese, il preparatore atletico Francesco Rizzo, l’allenatore dei portieri Fabrizio Martellotta, il mister della primavera, nonché Michele Cazzarò, e il team manager Giuseppe Giove.

 

Ricompattare l’ambiente- “Mi ha spinto ad accettare questa proposta la voglia di affrontare una piazza importante e di mettermi in discussione. Non è una frase di circostanza, ma Taranto non si rifiuta, anche in un momento così particolare. Da parte mia e dello staff, siamo sicuri di fare un grandissimo lavoro per dare tantissime soddisfazioni alla società e alla tifoseria, perché sappiamo che i tifosi sono molto passionali e meritano grandi risultati. La piazza si deve riconquistare con le prestazioni, con il sudore della maglia, l’applicazione e la voglia di scendere in campo per dare sempre il massimo. Solo così, indipendentemente dai risultati, si possono ottenere col tempo risultati importanti.”

 

Sfida difficile- “Amo il mio lavoro e cerco sempre di farlo al massimo indipendentemente dalla situazione in cui mi trovo. Penso che chi ama il proprio lavoro debba mettersi sempre in discussione, anche in momenti come questo. Questo mi ha portato a scegliere Taranto, perché mi sono messo in discussione insieme allo staff, in un momento particolare. Sono sicuro che con il tempo tutto tornerà alla normalità. Sono convinto che a livello societario si possa sistemare tutto e che ci siano le condizioni per fare bene. In questo momento siamo un po’ in difficoltà, ma nei momenti di difficoltà bisogna darsi forza l’uno con l’altro. Quando dico che bisogna darsi forza, intendo con i tifosi, la società e i giocatori. Dobbiamo essere una catena, perché nel momento di difficoltà non si deve mollare. Solo così si può uscire da una situazione particolare. Io sono convinto che ne usciremo fuori attraverso il lavoro, la sofferenza e i risultati. Inizialmente soffriremo un po’, ma nessuno gioca per perdere. Già da venerdì dobbiamo scendere in campo per fare risultato, indipendentemente dalla situazione in cui ci troviamo.”

 

Tattica- “Il mio modo di giocare è il 4-3-3, ma non sono un integralista. È normale che si giochi in base al materiale che si ha a disposizione. La bravura dell’allenatore sta nel mettere i propri giocatori nelle migliori condizioni. Prima di accettare, io e il direttore abbiamo parlato di come voglio giocare, ed è normale che cercheremo giocatori che fanno al caso nostro. Al momento, dobbiamo capire che testa hanno i giocatori già in rosa. Da parte nostra, ci farebbe piacere che restassero, ma non bisogna mai trattenere un giocatore che vuole andare via. L’ho imparato per esperienza personale da giocatore: se un giocatore non vuole restare, è giusto che vada via, altrimenti potrebbe diventare un problema. La decisione finale su questo aspetto spetta alla società e alla proprietà. A fine partita, mi interessano il risultato e la prestazione, perché attraverso la prestazione arrivano i risultati. Preparo sempre la partita per vincerla, indipendentemente dalle circostanze. Il risultato è sempre figlio della prestazione e della mentalità della squadra. Dobbiamo giocare sempre per ottenere risultati, anche se a volte ci si riesce e altre no. L’importante è uscire dal campo avendo dato tutto, provando ciò che si è preparato durante la settimana. Vincere è bello, e bisogna allenare i giocatori a vincere anche attraverso  le prestazioni.”

 

Allenamento oggi pomeriggio- “Al momento, la rosa è la stessa che ha partecipato alla partita di Benevento, come ha detto il direttore. Nei prossimi giorni arriveranno nuovi innesti. Per quanto riguarda la scelta di venire a Taranto, come ho già detto, Taranto non si rifiuta. Ho accettato perché credo in me stesso, nel lavoro che faccio e nella possibilità di emergere anche nelle difficoltà. Ho avuto la fortuna di fare una carriera importante, ma non è stata tutta rose e fiori. Ho affrontato momenti molto particolari, ma ho sempre lottato per uscirne. Rifarei mille volte la stessa scelta e prenderei la stessa decisione, perché credo in questa squadra, in questa città, anche se ci sono delle difficoltà da superare. Il Taranto è una squadra figlia della sua tifoseria. I tifosi credono molto nella loro squadra, come se fosse un figlio, e quando un figlio è in difficoltà, i genitori gli stanno accanto e lo aiutano. In questo momento, abbiamo bisogno dei nostri tifosi, anche in una fase così delicata, ma sono convinto che possiamo uscirne. Questo è un momento di forza e di spinta che ci può permettere di ottenere risultati importanti.”

 

Spiragli positivi- “Gli spiragli ci sono, perché ho parlato con il direttore, che sta facendo di tutto per mettere tutto in linea nelle condizioni ottimali. Sono convinto che vedremo la luce, anche se ci vorrà del tempo. Questa convinzione mi ha spinto ad accettare la proposta, perché il direttore ha visto in me tantissimo entusiasmo, e vi posso garantire che anch’io ho visto un entusiasmo incredibile da parte sua. So come ragiona il direttore: è una persona chiara, corretta e diretta. Mi ha fatto un quadro della situazione e mi ha detto che ci sono spiragli per uscirne fuori. In una piazza del genere, se si riesce a superare le difficoltà, penso che ci saranno grandi soddisfazioni e ottimi risultati.”

 

Mercato – “Quello che ho chiesto al direttore è che chi viene a Taranto deve venire con la testa giusta. Ci vogliono giocatori con gamba, fame e che sposino il progetto. Per il gioco che piace a me, servono giocatori che abbiano fame, che siano pronti al contrasto e ai duelli. Non si può giocare a calcio se non si corre, se non si è fisicamente pronti e mentalmente concentrati. Ho chiesto al direttore questi giocatori.”

 

Giocatori in organico- “Vorrei che restassero tutti, ma ripeto, non dipende da me né dalla società. Come ho detto prima, se un giocatore vuole andare via, la porta è aperta. Qui c’è bisogno di gente che sposi il progetto e la situazione, anche in un momento di difficoltà, e che abbia voglia di restare a Taranto.”

 

Colloqui con la proprietà- “Per ora, sono stato contattato solo dal direttore e ho parlato con lui della situazione generale.”

 

Ispirazione- “Ho avuto la fortuna di lavorare con tanti allenatori, e ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa. Mi piace molto il 4-3-3, che ho portato avanti per tanti anni. L’allenatore che mi ha dato di più è stato Zeman: mi ha insegnato tantissimo sotto l’aspetto tecnico, tattico e umano. Porterò avanti quella linea, anche se ho avuto la fortuna di essere allenato da persone come Capello, Mandorlini, Simoni e Novellino. Da ognuno di loro ho imparato qualcosa.”

 

Eredità di Capuano- “Devo pensare a me stesso, non a guardare l’eredità lasciata. Devo trarre il massimo da ogni momento che passerò a Taranto per ottenere grandi risultati, insieme al mio staff. Devo dire che l’anno scorso è stato fatto un ottimo lavoro con una squadra importante, e il Taranto aveva una società che ha lavorato molto bene, perché c’erano i giocatori adatti per un certo tipo di lavoro. Tuttavia, io guardo a me stesso e a quello che devo fare, puntando su lavoro, organizzazione e mentalità per ottenere grandi risultati. Il resto, sinceramente, non mi interessa e guardo sempre avanti: questo è il mio modo di fare.”

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