Esclusiva TM24, Martina, Mister Pizzulli, “siamo pronti per affrontare il campionato”

Questa mattina abbiamo intervistato mister Pizzulli, allenatore del Martina, che tanto bene ha fatto nella scorsa stagione, raggiungendo il secondo posto nel temuto girone H di Serie D.

Obiettivo – È chiaro che la prima cosa che bisogna fare è azzerare tutto, perché siamo ripartiti quasi da zero. Siamo riusciti a confermare solo 5 o 6 calciatori, perché è stato devastante il campionato dell’anno scorso, anche per il mercato. È stato difficile confermare alcuni calciatori che hanno fatto il salto di qualità e, di questo, noi siamo molto soddisfatti. Siamo ripartiti quasi da zero. Sono molto contento del lavoro fatto in questo mese; abbiamo avuto poche opportunità per valutare bene a che punto siamo, tranne questa gara di domenica scorsa con il Gravina in Coppa. Quindi, il nostro obiettivo è quello di fare il massimo ogni domenica e valutare bene, di volta in volta, a che punto siamo, per poi capire se ci sono ancora innesti da fare per migliorare questa squadra.

Palermo – È chiaro che quando è arrivato da noi veniva da un campionato di Eccellenza in Sardegna. Comunque, Palermo non è giovanissimo, nel senso che era un giocatore su cui noi abbiamo puntato perché ha delle caratteristiche di grande intensità, di grande lavoro anche senza palla. Per la nostra idea di calcio, quello che ci è piaciuto di più è lo spirito di sacrificio che lui ha dentro di sé, questa voglia di migliorarsi giorno dopo giorno. È cresciuto giornalmente, ha dato il massimo in ogni allenamento. È chiaro che magari inizialmente era anche acerbo da certi punti di vista, sia tattici che tecnici, però il ragazzo, grazie alla sua voglia di migliorarsi, è cresciuto in modo vistoso anche in zona gol, dimostrandolo nel girone H, che è sempre un girone molto difficile. Pian piano è migliorato. Poteva, secondo me, fare meglio a livello di gol fatti, ma è sicuramente un calciatore che merita il salto di categoria. Quello che va sottolineato è la sua voglia di migliorarsi ogni giorno.

Lavoro sui giovani – Ci vuole il grande appoggio di una società, perché è chiaro che da un allenatore si pretendono sempre risultati, ma i risultati sono anche quelli di valorizzare dei giovani, venderli, far capitalizzare la società. Si sa che nel girone H si spende moltissimo, e quindi il lavoro di un allenatore si vede anche al di là della classifica, nella valorizzazione dei giovani e nell’identità di gioco di una squadra. A Martina ci sono queste tre componenti importanti: prima di tutto la valorizzazione del materiale a disposizione, poi l’identità di gioco, e infine la classifica. È chiaro che ci vuole pazienza. Io mi ritengo un allenatore che punta molto sulla fame e la voglia di migliorarsi dei giovani. Non è un caso che continuiamo a lavorare con molti sconosciuti e puntualmente cerchiamo di ottenere sia i risultati che la valorizzazione. Abbiamo valorizzato anche calciatori di 25 o 26 anni, non solo ventenni, e quindi, probabilmente, in questo momento, dico sempre che ci vuole l’appoggio della società e molta pazienza, che purtroppo nel mondo del calcio, nella maggior parte dei casi, non c’è.

Girone H- Quello di quest’anno sarà un girone H fantastico, è come lavorare in una Lega Pro. Io ritengo che ormai la differenza tra il girone H e la Lega Pro sia molto sottile, sia dal punto di vista dell’intensità che della qualità. Spesso, alcuni calciatori del girone H riescono a giocare in Lega Pro tranquillamente, proprio grazie all’alto livello che c’è. Quest’anno, ancora di più, perché non ricordo negli ultimi anni una squadra costruita come il Casarano o come l’Andria, anche a livello di investimenti. Vedere in una squadra insieme Malcore, Saraniti, Loiodice, e non mi fermo qua, ci sono anche altri nomi… Però dico sempre che da domenica sarà il campo a dire la sua. Si parla molto, si dicono tante cose, si fanno tante chiacchiere e tanti fatti anche a livello di mercato, però c’è il campo, l’organizzazione di gioco, la fame, la voglia di valorizzare tanti ragazzi che può fare la differenza. E c’è lo spogliatoio, che secondo me è fondamentale per raggiungere certi obiettivi.

Formula playoff – È chiaro che in questo momento le squadre falliscono e diventano sempre meno, anche grazie alle regole ferree che ci sono in Lega Pro. Io l’unica cosa che ritengo giusta è che i playoff si debbano fare, ma bisogna trovare una giusta soluzione, come succede anche in Eccellenza, dove ci sono i playoff nazionali e si finisce per giocare contro squadre di altre regioni. Però si sa che ci sono sette posti che spettano alla Serie D. Secondo me bisogna trovare il modo per creare quei 5 o 6 posti da dedicare a chi vincerà i playoff. Magari non dico che ogni squadra che vinca i playoff del proprio girone debba andare in Serie C, ma creare 3 o 4 posti che permettano a chi vince i playoff del proprio girone di scontrarsi e avere la possibilità di salire in C. Altrimenti, se non c’è possibilità, è inutile continuare a farli, perché poi diventa oneroso per le trasferte e quant’altro. Vediamo… Sicuramente c’è gente molto più preparata di noi che sa cosa succede sui campi e sa cosa meritano le squadre di Serie D, perché spendono tanti soldi. E poi magari ripescano il Milan Under 23 a discapito di un Siracusa che meritava ampiamente, visti gli investimenti fatti e la piazza che è.

Mercato – Noi stiamo sul mercato, che comunque è sempre aperto anche con il discorso rescissioni. Siamo molto attenti, sappiamo che ci manca qualcosa perché abbiamo cambiato tanto. Le notizie venute dalla prima gara con il Gravina sono molto incoraggianti, però nel calcio la domenica successiva viene tutto smentito. Noi sappiamo di dover intervenire in difesa e probabilmente lì davanti, però dobbiamo prima trovare una giusta struttura anche con gli under. Noi siamo una società che, quando interviene sul mercato, lo fa con molto raziocinio, senza fare voli pindarici e senza rovinare gli equilibri che si sono formati. Quindi siamo pronti ad affrontare il campionato, ma siamo anche pronti a migliorare questa squadra.Continua a leggere

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