Ecco come Thiago Motta sta cambiando Dusan Vlahovic

Ecco come Thiago Motta sta cambiando Dusan Vlahovic

Da quando è stato annunciato l’arrivo di Thiago Motta sulla panchina della Juventus fra i vari aggiustamenti tattici che il tecnico potesse portare sulla panchina bianconera, uno dei più discussi riguardava la figura dell’attaccante. Non  si riteneva Dusan Vlahovic l’attaccante ideale per il gioco del mister ex Bologna, in quanto non fosse pronto a sviluppare e aiutare la manovra ma avesse più le caratteristiche di un rapace da area di rigore. Il paragone con Zirkzee era all’ordine del giorno.

Nelle prime partite alla Juventus il riscontro avuto da Vlahovic, seppur positivo a livello numerico, non era stato quello di un attaccante che aveva ampliato i suoi orizzonti di gioco, ma quello di un bomber che voleva sfruttare le caratteristiche del gioco di Motta per segnare più gol. Sabato sera con la Lazio qualcosa di diverso c’è stato, e se ne sta parlando poco, anzi per nulla. L’attaccante della Juventus ha iniziato a giocare molto più vicino all’azione, partecipando alla manovra e cercando anche di staccarsi dalla marcatura del centrale. Emblematiche le due azioni chiave della partita: nell’azione che porta all’espulsione di Romagnoli la Juventus fa un’ottimo giro palla in uscita dalla pressione della Lazio e l’attaccante serbo si abbassa a ricevere palla, non solo aggiungendo un uomo alla manovra, ma lasciando anche libero il corridoio in cui si può infilare Kalulu, movimento che obbligherà poi il difensore della Lazio al fallo. Nell’azione dell’autogol di Gila invece è di nuovo Vlahovic a staccarsi dalla marcatura e con un’ottima apertura di prima a dare la palla a Cabal dal cui cross scaturirà poi l’autogol. Un Vlahovic migliorato che, seppur ancora acerbo, da qualche segnale di assimilazione dei dettami tanto cari a Motta che lo possono rendere l’attaccante perfetto, un bomber capace anche di giocare con la squadra e partecipare alla manovra.

Non è una casualità che questi miglioramenti siano arrivati dopo la sosta durante la quale lui è rimasto a lavorare a Torino. Le partite ravvicinate non danno abbastanza tempo agli allenatori di lavorare sui loro giocatori, smussarne le caratteristiche e ampliarne la visione tattica. Un Vlahovic così può solo migliorare e se il lavoro di Motta dovesse dare i frutti sperati la Juventus ritroverebbe una punta formidabile e di livello mondiale.
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