Decreto Rilancio – Ci sono le coperture economiche per le misure
Decreto Rilancio – Ci sono le coperture economiche per le misure
Dopo settimane di contrasti e indecisioni, sembra che le parti politiche abbiano raggiunto un compromesso sul tema più “caldo” del decreto economico, che rischiava di far vacillare il Governo: la regolarizzazione dei lavoratori agricoli stranieri, colf e badanti.
Notizie confortanti dal Ministro dell’Economia Gualtieri: la copertura economica c’è, sia per rafforzare gli ammortizzatori sociali – come chiedono i sindacati – sia per sostenere le Pmi, i lavoratori stagionali e dello spettacolo. Inoltre trova conferma il taglio dell’Irap, come prevede la bozza del decreto Rilancio.
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Sì alla regolarizzazione dei migranti
La “sintesi politica” sul secondo decreto economico dell’emergenza sanitaria è stata raggiunta. E, salvo l’ennesimo slittamento, quest’oggi il CdM emanerà il testo definitivo.
Alla base dei molti, troppi, ritardi c’è la regolarizzazione dei braccianti agricoli stranieri, spesso vittime di caporalato, una battaglia personale del Ministro Teresa Bellanova che Conte ha accolto come una “questione di civiltà”, insieme a quella di colf e badanti. Le parole di Conte non lasciano spazio ad interpretazioni:
“Regolarizzare per un periodo determinato immigrati che già lavorano sul nostro territorio significa spuntare le armi al caporalato, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute tanto più in questa fase di emergenza sanitaria”.
Decreto Rilancio: la copertura economica
Buone notizie per quanto attiene alla copertura delle misure stabilite per imprese e famiglie. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze conferma i 55 miliardi di euro annunciati, per i quali è stato necessario lo scostamento di bilancio. Tra questi:
- 10 miliardi per la Cassa integrazione;
- 6 miliardi per piccole e medie imprese;
- 4 miliardi per sostenere il taglio dell’Irap e altri 2 miliardi per misure fiscali;
- 5 miliardi per Sanità e sicurezza sul lavoro;
- 2,5 miliardi per i settori di turismo e cultura.
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