De Molfetta presidente dell’APS Taras, Per quanto riguarda le informazioni che abbiamo, siamo fermi al fatto che non è vero che sia saltato tutto”


Rodolfo De Molfetta, presidente dell’A.P.S. Taras, è intervenuto a Football Club, il  consueto appuntamento del martedì di giornalerossoblu.it dedicato al Taranto Calcio.

 

PEC – “La PEC non c’è, quindi ribadisco che, nonostante qualcuno sostenga il contrario, noi le PEC le abbiamo sempre pubblicate e non comprendiamo perché non dovremmo farlo subito. Per quanto riguarda le informazioni che abbiamo, siamo fermi al fatto che non è vero che sia saltato tutto. Non ci sono segnali che abbiamo intercettato, perché, come sempre ribadisco, soprattutto in un momento difficile come questo, bisogna fare attenzione e mettere le informazioni a terra, verificandole più e più volte e incrociandole. Non è perché qualcuno ha il gusto di aspettare e tenerle nel cassetto, come Taras, ma perché nell’ambiente siamo tutti talmente dilaniati, distrutti e frustrati che qualsiasi informazione può cambiare l’umore e creare problemi. Al momento, noi non abbiamo informazioni diverse da quelle dichiarate sabato, e ribadiamo quello che oggi in privato tantissimi tifosi mi hanno chiesto, come componente del direttivo, sia ieri che oggi: non abbiamo elementi per affermare che sia saltato tutto.” Http

 

Cordate – “Noi, come Taras, io, come Rodolfo De Molfetta, esattamente come spesso è avvenuto in questa fase, oggi non abbiamo contezza perché non abbiamo parlato con il potenziale acquirente. Io posso parlare dei due acquirenti che abbiamo portato: ottobre 2022 e agosto 2024. Di quelli possiamo parlare, perché ho visto i numeri, le carte, ho fatto le riunioni, e ho portato con me, sia nel 2022 che ad agosto 2024, un membro del direttivo, proprio per non essere da solo a valutare queste cose. Su questa vicenda, noi non abbiamo mai sostenuto, e non posso sostenere direttamente, che siano solidi. Quello che posso dire, perché mi fido ciecamente della persona con cui oggi interloquisco, che è per me e per il direttivo totalmente iper-affidabile, è che la due diligence fatta da queste persone, e quindi la consistenza e solidità dell’interlocutore, è stabile. Però attenzione: c’è una cosa importante da dire. In questo momento noi non abbiamo, a differenza di ottobre 2022 e agosto 2024, un’interlocuzione con un soggetto privato identificabile, bensì con un fondo. Questo, tecnicamente, significa che, quando si ragiona sulla solvibilità di un fondo, per giunta estero, ci sono tutta una serie di controlli. Ad esempio, il passaggio di soldi da un paese all’altro, già in Europa su Europa, è molto complicato, a causa delle normative legate allo spostamento di utili, tassazioni diverse, antiriciclaggio. Tra paesi diversi e con valute diverse è ancora più complicato. Quindi, poiché l’informazione che abbiamo è che questo fondo abbia espresso in maniera chiara la volontà di provare ad acquistare il Taranto e abbia fatto una due diligence, questo evidenzia che la solidità del compratore è forte.

 

Patto di riservatezza- Sicuramente c’è un patto di riservatezza, è indubbio, altrimenti le informazioni sarebbero uscite. Lo do per scontato, non è un elemento di informazione che ho. È chiaro che, secondo noi, l’interlocuzione è sufficientemente stabile e che è ancora tutto in ballo.”

 

Logo – “Questa vicenda del logo l’abbiamo sempre affrontata con l’avvocato Sebastio, che è l’avvocato che ci segue, Attilio Sebastio, esperto di diritto societario. Ci ha spiegato la logica, dicendo: ‘Noi siamo titolari del marchio, del logo, che è stato dato in concessione per uso commerciale al Taranto, perché è giusto che potesse essere usato non essendo mai stato registrato dal Taranto. Per cui, se voi andate sul sito Marchi e Brevetti del Ministero, c’è scritto Fondazione Taras. Ma ve lo dico: sarebbe un i bellissimo, simbolico, ma sempre da “cazzotto in faccia”, privo di alcun valore, perché 30 secondi dopo la società cambierebbe logo e non avremmo risolto nulla.’ Nel senso che è un’azione priva di valore.”

 

Appello – “Adesso bisognerà ricapitalizzare. Noi, come Taras, dovremo fare la nostra parte. I tifosi devono fare la loro, insieme a noi. Iniziamo con la campagna di raccolta per la ricapitalizzazione, perché la Taras dovrà mettere cifre importanti. Oggi abbiamo circa 10 mila euro sul conto della Fondazione. L’invito a tutti è proprio questo: quando partirà la raccolta fondi, la sottoscrizione.”
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