Danilo Pagni, “La sostenibilità avviene attraverso un progetto economico e finanziario certo”
Questa mattina in un intervista rilasciata a giornalerossoblu.it Danilo pagni ha toccato diversi temi. Pagni non ha bisogno di presentazioni ma che è stato vincitore di ben otto Campionati, tre Coppe Italia di Serie C e artefice di tre salvezze miracolose: in Serie b con la Ternana e con la Nocerina e una in Serie C con il Taranto. È ancora il detentore del record di 19 cessioni senza “scambi” alla Ternana. Sono stati toccati diversi temi, ecco l’intervista integrale:
Il prossimo campionato di Serie C – Sarà un campionato tosto, caratterizzato da grande equilibrio, dove conteranno le performance in campo e non le chiacchiere fuori dal rettangolo verde.
Girone C – Il Girone C non è eccelso dal punto di vista della qualità, però è sicuramente un campionato tosto, dove tutti possono vincere e perdere contro tutti. Si evidenzia un aspetto: molti hanno paura di non perdere anche perché gli esoneri sono all’ordine del giorno e, quasi tutti i Direttori Sportivi, tendono a non scrollarsi da dosso le responsabilità, rendendo l’anello debole appunto l’allenatore. Però non parliamo di “B2” perché sono i soliti alibi che le persone usano per crearsi dei paracadute.
Favorita Girone C – La favorita, visti gli investimenti, è il Catania, parlo a livello di investimenti economici, seguito subito dopo dall’Avellino. Tuttavia per il Catania è imperativo vincere e arrivare primo, considerando gli investimenti e le figure professionali sulle quali hanno investito. Dietro l’Avellino può succedere di tutto, anche perché, non dimentichiamo, l’anno scorso hanno vinto le squadre che hanno fatto maggiormente minutaggio.
Seconde squadre – Le seconde squadre hanno un senso se giocano ragazzi sotto i 23/24 anni, con l’obbligo di avere almeno 3/4 ventenni. Altrimenti, diventano contraddittorie e, a volte, secondo me, anche aziendali.
Minutaggio – Il minutaggio è una sorta di iniezione per chi fa i conti della massaia. Però chi è bravo prende i giovani a zero, guarda le partite, fa giocare i giovani e le società che riescono a lavorare per 3/4 anni sul settore giovanile, come ha fatto il Cesena, ne traggono profitto. Il minutaggio a volte è più una speculazione delle società per far quadrare i conti. Il Ds deve lavorare di più durante l’anno all’esterno immagazzinare dati qualitativi,non tutti lo fanno usano troppo il cellulare aguzzano poco l’ingegno.
Sostenibilità – In primis partiamo da un presupposto, che la proprietà dev’essere solvibile e deve superare tutti i criteri di reding con i fatti, perché nessun medico ha ordinato a nessun imprenditore di fare calcio. La sostenibilità avviene attraverso un progetto economico e finanziario certo: se ho 10, non posso spendere 14. Poi è ovvio che non bisogna poggiarsi solo sui presidenti perché non è giusto. Le istituzioni, tutte, devono sostenere l’imprenditore e l’imprenditore deve essere solido, specchiato e virtuoso ma non deve essere lasciato solo. Chi costruisce le squadre non deve pensare al proprio ego tecnico, ma deve pensare a farsi i conti della famosa massaia, cosa che non avviene spesso.
Dove vede il Taranto in classifica – Ho letto che vogliono migliorare la posizione dell’anno scorso, dove è stato fatto qualcosa di fantastico. Migliorare significa vincere. Se non dovessero avere lo stadio, penso che arrivare primi sarà più difficile ma non impossibile. Sarebbe fantastico vedere il Taranto finalmente in Serie B.
Capuano- Mister Capuano ha fatto tecnicamente qualcosa di straordinario avrebbe meritato un chance di altissimo livello, ma Taranto è sempre Taranto.
Galigani- Galigani? In passato abbiamo avuto uno scontro frontale poi tra persone Professionali abbiamo ristabilito, gli voglio bene e lui ama il Taranto, può darsi che sia una turbolenza.
Stadio – È un dato di fatto che in Italia siamo fermi a Italia ’90. È una vergogna che tante squadre vincono la Serie D e non riescono ad avere il proprio stadio perché purtroppo il problema è a monte: ministero, istituzioni regionali, locali e società non camminano a braccetto. Sento spesso parlare di miracoli: il vero miracolo è il Gallipoli Calcio che, senza un campo a norma e senza una sede, è arrivato a fare quello che abbiamo fatto quando ero DS. Ho vissuto a Gallipoli il problema stadio perché fu uno dei motivi per cui Barba lasciò. Se Barba avesse avuto uno stadio, non so di cosa parleremmo adesso. Avere uno stadio è quasi un diritto da parte della gente perché il calcio è un fenomeno sociale.
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