Cassa integrazione, nuovo piano: meno tasse per aziende che rinunciano
Secondo quanto riportato da Adnkronos, il presidente del Consiglio Conte avrebbe fatto in questi giorni una precisa richiesta al presidente dell’INPS Pasquale Tridico, a cui verrà richiesto anche un parere sulla questione: incentivare le aziende a non utilizzare la cassa integrazione, garantendo in cambio una robusta defiscalizzazione del costo dei lavoratori.
L’idea sarebbe quella di scoraggiare la Cassa integrazione sia per favorire la ripresa delle attività dal lato dell’offerta, sia per portare a un sostanzioso risparmio delle risorse stanziate per gli ammortizzatori sociali, sia per consentire ai lavoratori di rimanere in attività usufruendo comunque di una piena retribuzione. Tutti motivi che hanno finora rallentato il sistema, creando tante situazioni di lavoratori e aziende ancora in attesa dei propri ammortizzatori sociali.
LEGGI ANCHE – Decreto Rilancio – Arrivano nuovi chiarimenti sulla Cassa Integrazione
Conte ha voluto sapere quali siano state le maggior criticità incontrate dall’INPS, per provare a eliminarle in ottica futura e accelerare sempre di più il sostegno ai cittadini. L’idea dunque è ora quella di incentivare le aziende a non usufruire della cassa integrazione, ma garantire così una robusta defiscalizzazione del costo dei lavoratori. Conte, infatti, sarebbe profondamente insoddisfatto per i ritardi della Cassa integrazione e lo avrebbe fatto sapere anche a Tridico: 150mila lavoratori ancora in attesa sono da considerarsi troppi e per questo ha convocato Tridico per esprimere le proprie perplessità in un incontro che dovrebbe svolgersi a breve.
Il presidente del Consiglio non ha comunque esista a riconoscere il lavoro straordinario messo in piedi dall’INPS, ma il sistema non era evidentemente pronto per affrontare una simile ondata d’urto. Ora diventa fondamentale monitorare e vigilare il nuovo meccanismo introdotto con il dl Rilancio: con questi, infatti, si potrà prevedere il pagamento diretto da parte dell’INPS anche con un anticipo del 40% su una previsione del mese entrante.