Cassa Integrazione – I soldi non arrivano e scoppia la polemica con l’INPS
Cassa Integrazione – I soldi non arrivano e scoppia la polemica con l’INPS
La cassa integrazione ancora non arriva ed è polemica con INPS sulla liquidazione dei pagamenti.
Il riferimento è alla cassa integrazione in deroga e lo scontro è tra l’Istituto e la Regione Piemonte dove sono ancora moltissimi, come del resto in altre parti del Paese, i lavoratori che non hanno ancora ricevuto i primi soldi da quando è scoppiata l’emergenza COVID-19.
Una crisi profonda, anche sociale, che ha portato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ad attaccare qualche giorno fa INPS e governo per i pagamenti in ritardo.
La cassa integrazione in deroga è arrivata solo a poco più di 24mila lavoratori a fronte di oltre 90mila pratiche trasmesse dalla Regione a INPS, sostiene il presidente cui pronta arriva la replica della direttrice regionale dell’Istituto.
Un problema che stanno riscontrando anche i cittadini campani per esempio e nel resto d’Italia. Le lungaggini burocratiche e la mole di lavoro eccessiva che INPS si è trovata ad affrontare ha fatto sì che il governo, con il nuovo decreto Rilancio approvato, abbia deciso per una semplificazione della procedura di liquidazione della cassa integrazione in deroga.
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Cassa integrazione non arriva e scoppia la polemica con INPS
La cassa integrazione non arriva, quella in deroga, e scoppia la polemica con INPS. A fare da protagonista la Regione Piemonte con il suo presidente Alberto Cirio di Forza Italia, che solo due giorni fa ha attaccato l’Istituto e il governo sul ritardo nella liquidazione dei pagamenti.
I beneficiari della cassa integrazione in deroga pagati in Piemonte, secondo le affermazioni di Cirio di due giorni fa, sono 24.334 (dati INPS al 25 maggio), mentre le pratiche trasmesse dalla Regione sono 90.624. lo stesso presidente ha detto:
“Ormai le pratiche regionali sono state espletate tutte e non possiamo avere famiglie piemontesi che da quasi tre mesi non vedono l’accredito del loro stipendio. I soldi non basta scriverli nei decreti, valgono quando arrivano nelle tasche dei cittadini.”
E lo stesso non ha mancato di annunciare anche azioni ufficiali insieme ai presidenti di altre regioni per una situazione a suo avviso non più accettabile. Subito è arrivata la risposta di INPS attraverso la direttrice regionale Emanuela Zambataro come riporta Repubblica:
“La Regione Piemonte ha trasmesso all’INPS 8.357 domande di cassa Integrazione in deroga tra il 1 aprile e l’11 maggio, 45.006 domande tra il 12 e il l 22 maggio e altre 4.339 domande dal 22 al 28 maggio: 57.702 domande in tutto. Di queste domande, relative ai 90.600 lavoratori a cui fa riferimento Cirio, secondo INPS c’è il via libera per il 92 per cento e sono già stati pagati 60.246 assegni.”
La Regione come riporta il quotidiano ha replicato:
“I dati ci sono stati comunicati da INPS il 25 maggio, quando risultavano pagati poco più di 24mila lavoratori. Se nel frattempo i numeri sono cresciuti ce ne rallegriamo, peccato però che i lavoratori non se ne siano accorti e continuino a chiedere in fretta risposte perché sono senza stipendio da tre mesi.”
Ma la cassa integrazione in deroga non arriva anche in altre regioni, come l’ulteriore caso campano contro INPS dimostra.
Il caso in Campania
La cassa integrazione non arriva e molti lavoratori non hanno ancora preso un soldo da marzo come il caso della Campania sollevato dalla FILCA CISL Campania dimostra. Il segretario regionale Massimo Sannino come riporta Fanpage.it ha dichiarato:
“Decine di migliaia di lavoratori in Campania devono ancora percepire la cassa integrazione di marzo, nonostante siano trascorsi 3 mesi dall’inizio della procedure per gli ammortizzatori sociali destinati ad aiutare i lavoratori a superare la crisi del Coronavirus. È un problema diffuso purtroppo, che colpisce tantissime aziende e al quale bisogna porre assolutamente rimedio. Una situazione che mette in grandissima difficoltà i lavoratori, che non sanno come sostenere le proprie famiglie.”
Da una parte le domande di cassa integrazione in deroga sono state trasmesse, dall’altra si registra il ritardo nei pagamenti.
In Campania, secondo i dati INPS aggiornati al 25 maggio 2020, su 47.480 domande inviate all’Istituto quelle autorizzate sono state 40.799. Di queste:
- 21.256 domande sono relative alle province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno e quelle liquidate sono state 14.443.
- 19.543 domande autorizzate su 24.319 sono invece relative alla provincia di Napoli.
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