Tra le misure contenute nel maxi-emendamento al Decreto Agosto approvato il 6 ottobre 2020 dal Senato, è stata inserita un’estensione del contributo a fondo perduto riservato alla filiera della ristorazione. Nella conversione in legge del decreto sono stati infatti aggiunti alcuni codici Ateco della ristorazione tra i beneficiari del contributo. I tre già esistenti erano: 56.10.11 – ristorazione con somministrazione; 56.29.10 – mense; 56.29.20 – catering continuativo su base contrattuale. I nuovi codici Ateco ai quali viene ora esteso il contributo sono: 56.10.12 – attività di ristorazione connesse alle aziende agricole; 56.21.00 – catering per eventi, banqueting; 55.10.00 – alberghi, ma limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo. Per poter beneficiare del contributo a fondo perduto queste attività dovevano già esistere alla data di entrata in vigore del decreto, cioè il 15 agosto 2020. Il contributo viene erogato solo a fronte di costi sostenuti per l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche DOP e IGP. L’accesso è garantito agli esercizi commerciali che abbiano registrato nei mesi da marzo a giugno 2020 una perdita di fatturato pari ai tre quarti dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi registrati da marzo a giugno 2019. Per chi ha invece avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019 non valgono questi limiti di fatturato. Il contributo viene corrisposto per il 90% del costo sostenuto al momento dell’accettazione della domanda, presentando i documenti fiscali che comprovano la spesa, come ad esempio il documento di trasporto. Per il restante 10%, invece, viene corrisposto al momento della presentazione della fattura di pagamento, che dovrà risultare da strumenti tracciabili. Si attende l’emanazione di un decreto ad hoc che dovrà definire le caratteristiche attuative dell’agevolazione, comprese le modalità di presentazione delle domande. “I fondi non sono sufficienti a salvare il settore ancora alle prese con una crisi senza precedenti, ma la direzione è quella giusta – ha commentato Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe Confcommercio -. Ci siamo battuti per fare in modo che tra i beneficiari di questa misura rientrassero anche le imprese di banqueting, che nei mesi estivi hanno perso fino al 90% dei loro fatturati”. Il settore della ristorazione, ricorda Fipe Confcommercio, comprende 300mila pubblici esercizi che danno lavoro a 1,3 milioni di persone e generano un valore aggiunto per l’economia nazionale di 46 miliardi. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, sottolinea l’importanza dell’inclusione nel decreto degli agriturismi. “È previsto – sottolinea l’associazione – anche un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari, valorizzando la materia prima del territorio”. Sostenuto dalla Coldiretti anche lo stanziamento di 20 milioni di euro nel 2020 a favore dei prodotti di quarta gamma, come anche le misure per sostenere l’avvio di nuove imprese da parte di giovani under 30