Bonus auto, ecco perché rischia di finire in fretta
Tra i tanti bonus presentati in questi mesi, ci sono pochi dubbi su un fatto: il bonus auto è stato decisamente il preferito degli italiani. Dopo essere andata a ruba la dotazione di 50 milioni di euro della prima versione, l’agevolazione è stata poi riproposta con il dl Agosto con uno stanziamento di mezzo miliardo di euro, seppur con modalità più selettive, a partire dallo scorso 15 agosto. Al momento, però, solo 100 milioni sono destinati ai modelli del boom di inizio agosto (vetture a diesel o benzina con emissioni di Co2 tra i 91 e i 110 grammi al km).
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Altri 300 milioni sono invece destinati per auto elettriche e ibride. La richiesta del bonus auto non spetta a chi acquista l’auto, ma al concessionario. In più, per i veicoli meno inquinanti (tra zero e 20 g/km) lo sconto può arrivare fino a 10mila euro in caso di rottamazione e a 6mila senza.
Come ha fatto osservare Maurizio Caprino de Il Sole 24 Ore, però, si rischia un esaurimento del Bonus a tempo record, considerando lo stop temporaneo alla piattaforma di prenotazione:
“Il decreto legge Agosto ha ripristinato i fondi, ma in modo insufficiente per le vetture più richieste, che restano quelle a motore tradizionale. Le prenotazioni dei bonus restano chiuse fino a martedì, quando sarà possibile registrare i contratti stipulati da metà agosto. Si rischia un’ondata che potrebbe far esaurire le risorse subito, trasformando di fatto il 1° settembre in un click day. Un problema figlio non solo del fatto che ministero dello Sviluppo economico e Invitalia non sono riusciti a tenere aperta la piattaforma telematica di prenotazione in un agosto con tantissimi clienti nelle concessionarie, ma anche del dilemma tra incentivi ristretti per dare una spinta alla diffusione dei modelli elettrificati per abbattere le emissioni di CO2 e bonus di massa richiesti dall’industria e da buona parte della filiera dell’automotive. Tutto nasce dal fatto che, con l’emergenza Covid-19, il Governo ha aperto una finestra (dal 1° agosto al 31 dicembre) ai bonus di massa, concedendo contributi anche ai modelli più “virtuosi” tra quelli a motore tradizionale (emissioni di CO2 da 91 a 110 g/km). Ma ha stanziato solo 50 milioni, esauriti già il 7 agosto (restano ingenti risorse per i modelli elettrificati). Il 15 agosto è entrato in vigore il decreto Agosto (Dl 104/2020), che rimodula le fasce di emissione e mette 100 milioni a disposizione per quella in cui si concentrano i motori tradizionali. Una cifra doppia di quella stanziata contemporaneamente per auto elettriche e ibride plug-in, ma destinata a modelli molto diffusi. Quindi presto si esaurirà anche questa nuova dote. Con l’aggravante che, rispetto ai meccanismi consueti, fino al 1° settembre è impossibile capire quando i soldi stanno per esaurirsi: se la piattaforma di prenotazione resta ferma, non “gira” il contatore che sul sito web ministeriale indica quanti soldi restano“.