Baraonda intorno all’Aia, parla Calvarese con retroscena chiassosi
Baraonda intorno all’Aia, parla Calvarese con retroscena chiassosi
L’Inter ha battuto il Genoa, ma l’enfasi è stata posta sull’ennesimo errore arbitrale della stagione. Il rigore assegnato per presunto fallo di Frendrup su Barella ha scatenato la rivolta dell’opinione pubblica, alimentando ulteriormente le critiche rivolte agli arbitri italiani.
Calvarese torna a parlare di alcuni (gravi) errori ripensando a Perisic-Cuadrado
Il caso degli arbitri ha attirato l’attenzione di molti programmi televisivi, tra cui “Le Iene”. Durante un’intervista al programma realizzata da Filippo Roma, l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese è tornato su un episodio particolarmente controverso: il fallo di Perisic su Cuadrado durante Juventus-Inter del 15 maggio 2021. Una partita che, a distanza oramai di anni, tiene ancora banco.
Calvarese ha ammesso di aver sbagliato in quello specifico episodio, riconoscendo che l’arbitraggio è un’attività fatta di sfumature e che agli arbitri dispiace quando commettono errori. Sebbene la sua decisione non abbia cambiato il risultato della partita, ha avuto un impatto significativo sulla corsa al quarto posto in Serie A, favorendo la Juventus a discapito del Napoli.
Falsare i campionati con la gestione degli arbitri? L’ex arbitro dice la sua
Durante il servizio del programma di Italia 1, è emerso che l’ex designatore degli arbitri in Serie A, Nicola Rizzoli, avrebbe chiesto l’avvicendamento di tre arbitri, tra cui Gianpaolo Calvarese, per superati limiti di permanenza. Tuttavia, i documenti mostrano una discrepanza: mentre la relazione di fine anno indicava la richiesta di dismissione, i verbali attestavano una richiesta di conferma degli stessi arbitri. Questo solleva il sospetto di un possibile attestato falso, simile a quanto accaduto in un altro caso con l’arbitro Eugenio Abbattista.
Il servizio televisivo ha anche rivelato che la procura dell’AIA stava indagando sui presunti rimborsi taroccati di alcuni biglietti ferroviari presentati da Calvarese. Tuttavia, le indagini hanno concluso che non c’era una falsificazione palese dei biglietti: diversi di questi, pur avendo date e destinazioni diverse, presentavano lo stesso numero di titolo e lo stesso codice CP. Calvarese ha respinto le accuse, suggerendo che le indagini fossero influenzate da dinamiche politiche interne all’AIA.