Akragas, le conclusioni di fine stagione: dal calciomercato alla gestione Coppa

Domenica con la sfida contro il Portici la stagione dell’Akragas volgerà al termine. Un’annata sicuramente caratterizzata dai molti episodi accaduti in campo e fuori. Partendo dal calciomercato, foltissimo e tratti anche impalpabile, capace di portare ad Agrigento elementi di categoria superiore (Di Mauro, Sorrentino, Grillo) ma anche vere e proprie meteore (Olaoye, Leuca, Rossi). Nel corso di questa stagione, i biancazzurri hanno tesserato 48 (Quarantotto) giocatori. (Fonte Tuttocampo). Di questi, se ne aggiungono anche due (Mirval e Morimoto) Che sebbene annunciati dagli organi interni del club, non hanno mai firmato un contratto. Insomma, una cifra spropositata e a tratti anche non necessaria. Considerando i vari ripensamenti che hanno poi portato ad uno sfoltimento della rosa consegnando, circa a febbraio, un organico definitivo a Marco Coppa. Che, sebbene sia stato aspramente criticato dalla tifoseria, ha dovuto fare i conti con un continuo rinnovamento del parco giocatori. Alle grosse cantonate prese come l’esterno britannico o l’attaccante moldavo, compensano gli arrivi di giovani di prospettiva come i già citati Di Mauro e Sorrentino. Con in mezzo però, almeno una ventina di acquisti che non hanno apportato nessuna differenza nè in positivo, nè in negativo. Tenendo a mente che la salvezza è stata raggiunta, il mercato può considerarsi da 6. Il troppo stroppia. 

Top: Sorrentino, Di Mauro, Garufo, Sanseverino, Fragapane, Grillo.

Flop: Leuca, Olaoye, Ojero, Petrucci, Rossi

Il cammino di Coppa

Se c’ è stata in particolare una caratteristica in grado di balzare all’occhio della gestione Coppa, questa è senza dubbio la discontinuità di risultati che ha accompagnato l’Akragas durante tutto l’arco della stagione. Ne vince due, poi ne perde tre, poi pareggia due volte di fila. Un bottino complessivo di 21 punti all’andata e 18 al ritorno che se analizzati a fondo, sarebbero potuti essere molti di più. Altra grande pecca, è stata la gestione delle partite, troppe volte infatti, i “Giganti” hanno subito rimonte rovinose in situazioni di vantaggio all’apparenza prive di rischio. (Vedi Canicattì, Acireale, Sancataldese, San Luca). Con in più, l’aggravante disciplinare: 61 ammonizioni, 9 espulsioni. Al mister Catanese, oltre al merito di aver mantenuto la categoria, va dato atto di aver dimostrato di essere ben disposto a lavorare con i giovani. Ma tutto sommato, considerando che alla fine l’obiettivo principale è stato centrato, si può riassumere la prima stagione di Marco Coppa in Serie D con un 6,5. Rimandato

In conclusione, il 2023/24 sarà un anno che difficilmente i tifosi agrigentini ricorderanno, complici le mille avversità e le problematiche extracampo che hanno fatto da spettro dall’inizio fino alla fine. E se Deni vuole fare calcio come dice, l’anno prossimo sarà fondamentale cercare di fare poche cose, ma nel modo giusto. Aspettando magari, una risposta definitiva a quello che sarà il destino dello Stadio Esseneto. 

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